La Sant’Anna di Pisa nella top 20 mondiale delle migliori “giovani università”. La classifica premia l’Italia con 8 atenei nei primi 100 posti

Pubblicata la classifica di “The Times Higher Education Young University Rankings” che prende in considerazione le migliori università fondate da meno di 50 anni. L’ateneo toscano si piazza al 14esimo posto e guida il plotone delle altre università italiane (in tutto 17). L’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano è 26esima e l’Università di Roma II Tor Vergata 51esima.

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa è la prima delle giovani università italiane nella classifica
2022 “The Times Higher Education Young University Rankings” che prende in considerazione le migliori università del mondo tra quelle fondate da meno di 50 anni. Su 790 università valutate in tutto il mondo, 17 sono italiane, con la Scuola Sant’Anna che si piazza al 14esimo posto (settima in Europa), l‘Università Vita-Salute San Raffaele di Milano 26esima e l‘Università di Roma II Tor Vergata 51esima.  Il podio globale invece vede al primo posto l’Università di Parigi PSL Sciences et Lettres, seguita dall’Università Tecnologica Nanyang di Singapore e da quella di Scienza e Tecnologia di Hong Kong.

La classifica è basata sugli stessi parametri utilizzati per quella generale, comprendente tutte le migliori università del mondo a prescindere dall’anno di fondazione, ma gli indicatori vengono pesati in modo da dare meno importanza alla reputazione. La lista si è allungata rispetto al 2021: da 475 a 539 università, alle quali si sommano 251 istituti che però non hanno soddisfatto i criteri richiesti per essere giudicati.

L’ultima arrivata a posizionarsi meglio, quest’anno, è l’Università olandese Erasmus di Rotterdam, che conquista il quarto posto. Hong Kong può vantare tre università nella top 10, mentre la Francia risulta il paese più rappresentato nella top 20, con 5 istituti. Il Regno Unito, invece, scivola in terza posizione tra i paesi più rappresentati in generale (a pari merito con l’Iran), battuto quest’anno da India e Turchia che contano 40 università ciascuno.

Per quanto riguarda l’Italia, tra le prime 100 troviamo anche l‘Università Milano-Bicocca (55esima nella classifica generale), seguita dall’Università di Brescia (68esima) e da quelle dell’Insubria e di Verona, a pari merito in 82esima posizione, facendo salire così a 8 il numero degli atenei italiani in questa particolare classifica intermedia.

“La competizione continua a farsi più ardua a livello globale e direi anche europeo – ha commentato la rettrice Sabina Nuti – a dimostrazione di quanto sia complesso mantenere, nel tempo, posizioni di vertice. Le variazioni nel ranking mondiale, nel 2021 la Scuola Superiore Sant’Anna era settima al mondo, sono giustificate dal raddoppio del numero delle università entrate nella classifica e dal conseguente aumento della competitività che richiede un nostro continuo miglioramento. Rientrare tra le prime 20 giovani istituzioni universitarie al mondo, tra le prime 10 in Europa e confermare la prima posizione in Italia sono risultati ottenuti grazie all’impegno di tutte le componenti della Scuola, grazie alla collaborazione con tutto il sistema universitario italiano e con il mondo delle imprese e delle istituzioni pubbliche”.  

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