Per volontà del Rettore, Alberto Tesi, dall’aula magna dell’Università di Firenze è stato rimosso il crocifisso. Si è “ritenuto opportuno che nell’aula magna, sempre più luogo d’incontro e di confronto, non ci debba essere la presenza di simboli confessionali”.
Ed è subito polemica.
“Siamo ancora il Paese di Peppone e Don Camillo? O siamo cresciuti? Verrebbe da chiederselo. La vicenda della scomparsa del crocifisso dall’aula magna dell’Università è emblematica”, ha commentato Andrea Simoncini, professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Ateneo.
“Se riteniamo, razionalmente, che la sola presenza di un simbolo religioso, ostacoli una discussione laica, le conseguenze sono assurde. Come facciamo a togliere il crocifisso dall’aula magna e lasciare che il logo dell’Università di Firenze (sulla carta intestata) sia Re Salomone?! Che, come dice il sito stesso di Unifi, è un «Re biblico»? Un simbolo per antonomasia della tradizione giudaico-cristiana? E come se si togliesse la croce dallo spogliatoio di una squadra di calcio e poi la si lasciasse sulle magliette”.
AZ