Una ricerca italiana svela l’importanza dei genomi del pesco

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Dai 28.000 geni identificati arrivano indicazioni importanti per aumentare
la qualità e la resistenza alle malattie di un frutto di cui l’Italia è il
secondo produttore mondiale: l’importante contributo dell’Istituto di
Scienze della Vita con Pietro Tonutti, Andrea Zuccolo, Erica Mica

I “segreti del pesco” svelati su “Nature Genetics”da un consorzio
internazionale guidato dall’Italia con la partecipazione della Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa

Se un consorzio internazionale, “The International Peach Genome Initiative”
(“Ipgi”) è riuscito a svelare i “segreti” del pesco (prunus persica),
pubblicando sulla rivista “Nature Genetics” del 24 marzo 2013 la sequenza
completa del suo genoma, il merito è anche di un gruppo di docenti e di
ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa, che del consorzio internazionale è uno dei partner
italiani.

Il progetto per svelare il genoma del pesco ha visto la
partecipazione di istituzioni italiane, statunitensi, cilene, spagnole,
francesi raggruppando 53 ricercatori appartenenti a oltre 20 istituzioni, di
cui sette italiane.

Tra queste la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha
fornito un importante contributo nelle analisi della componente ripetuta del
genoma ed in quelle relative all’annotazione dei geni, con la partecipazione
del Prof. Pietro Tonutti e dei Dottori Andrea Zuccolo ed Erica Mica,
afferenti all’Istituto di Scienze della Vita. L’utilizzo di particolari
metodologie di sequenziamento e di materiali appropriati ha permesso al
consorzio internazionale di ottenere una sequenza di alta qualità di cui il
99,3% è posizionata sui cromosomi della specie.

Lo studio fornisce una dettagliata panoramica delle regioni funzionali del genoma del pesco
individuando 27.852 geni tra i 230 milioni di nucleotidi (1/3 di quelli del
melo e 1/13 di quello dell’uomo). Tra questi, 672 geni correlati non
soltanto ai caratteri di qualità (maturazione, aroma, contenuto zuccherino),
ma anche alla forma della pianta e del frutto. Un importante risultato
scaturito dalla ricerca riguarda l’individuazione di circa un milione di
varianti genetiche (i cosiddetti marcatori molecolari) che hanno permesso di
condurre uno studio dettagliato sulla biodiversità nel pesco e delle specie
smili, ricostruendone la storia evolutiva.

L’ampia panoramica dei geni e dei marcatori molecolari individuati nonchè
l’analisi della diversità genetica presente fra varietà di pesco renderanno
possibile l’utilizzo su larga scala della selezione assistita con marcatori
per ottenere varietà migliorate nelle loro caratteristiche qualitative, con
proprietà benefiche per la salute, per la loro adattabilità ai cambiamenti
climatici e per la resistenza ai principali parassiti, che sarà possibile
abbattere con costi ridotti e in tempi più brevi.

I risultati del lavoro sono consultabili sul sito “Nature Genetics”:
https://dx.doi.org/doi:10.1038/ng.2586.

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