Un caso di tubercolosi all’università di Udine

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E’ confermato: presso la facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Udine, c’è stato un caso di tubercolosi. Lo ha annunciato il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda per i servizi sanitari 4.

Ad aver contratto la malattia è stata una studentessa che, secondo alcune fonti, avrebbe frequentato i corsi di letteratura inglese e francese, tenuti dalla professoressa Antonella Riem e dalla professoressa Stefania De Candido.

La notizia è rimbalzata prima sui social network e poi sulle pagine del blog “Help”, sul quale numerosi studenti hanno commentato la notizia con grande preoccupazione. Gli iscritti alla facoltà criticano soprattutto il fatto di essere stati informati solamente tramite un cartello affisso in bacheca nel Dipartimento di lingue e letterature germaniche e romanze.

Dopo l’iniziale allarmismo però, si è compreso che la situazione è sotto controllo e che i rischi sono molto contenuti.

“Sappiamo che la giovane è in cura e che non ha contagiato nemmeno i suoi familiari”, ha detto Alice Buosi, rappresentante degli studenti. “A noi hanno detto che la situazione è del tutto sotto controllo, sia nell’aerea che la studentessa ha frequentato nei mesi scorsi, sia nel resto della facoltà”.

Come sostenuto dall’Onlus StopTB, gli italiani sono tra i migliori esperti al mondo nel controllo della tubercolosi, considerata erroneamente una malattia del passato. Ogni anno, nel mondo, si registrano 9 milioni di nuovi casi. In Italia, la malattia colpisce ancora 5 mila persone all’anno, appartenenti solitamente alle fasce più deboli della popolazione.

Gli esperti dell’associazione ritengono che “la comparsa di gruppi a rischio sempre più numerosi (poveri, immigrati, soggetti con immunodepressioni), e l’aumento del numero dei casi di multi resistenza ai farmaci, costringa le istituzioni e la società civile a mantenere viva l’attenzione nei confronti della malattia ancora oggi”.

 

A.Z.

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