Ultimo mese di scuola, ultimi compiti in classe Ecco 10 esercizi insuperabili per la memoria

I ragazzi e le ragazze sono alle prese con gli ultimi compiti prima della pagella. Come fare per rendere al massimo. Dal libro «Professione Studente 30 e lode» del campione di memoria Matteo Salvo e di Elisabetta Galli i trucchi per memorizzare le materie (e molto altro) in poco tempo. Ripetere non serve a niente. Meglio utilizzare delle mappe mentali
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La memoria
Conto alla rovescia per la fine dell’anno scolastico. Ultimi compiti e ultime interrogazioni che potrebbero rivelarsi fondamentali per la pagella. Ma tutti gli studenti arrivano all’appuntamento stanchi e sfiniti dall’anno scolastico. Come memorizzare un testo, una sequenza, una formula? Sapere il segreto per fare in fretta e soprattutto essere efficaci può cambiare la vita di uno studente. Ma non solo può essere utile nella vita di tutti i giorni. Per questo la memoria è un meccanismo affascinante, studiata e osservata non a caso dai più grandi psicanalisti, da Freud a Musatti, che si soffermarono rispettivamente sulla rimozione e sull’ottimismo mnestico. La memoria è la capacità di conservare e di evocare quanto si è appreso e se la nostra esperienza non potesse essere archiviata e conservata, saremmo costretti a vivere prigionieri delle percezioni del presente. Ma se ricordare un fatto accaduto, il passato, l’infanzia, la crescita, i luoghi è una cosa, quando si tratta di ricordare i libri, e magari formule, leggi, date e dati, numeri in sequenza, è tutt’altra. E a questo punto è bene sapere che esistono delle tecniche che aiutano gli studenti a trasformare quella mole di dati aridi in immagini creative o in informazioni sensate e più facili da trattenere.
I «loci ciceroniani»
Le tecniche di memoria sono dei metodi scientifici studiati per immagazzinare qualsiasi tipo di informazione. E’ una disciplina del pensiero, che permette di fissare le informazioni nella nostra memoria a lungo termine e non sono affatto un’invenzione recente: già Cicerone infatti aveva inventato un esercizio di memoria per ricordare i suoi discorsi; la tecnica dei «loci ciceroniani», con cui abbinava ogni concetto a un luogo familiare, è usata ancora oggi. Ovviamente le tecniche di memorizzazione rapida si sono evolute nel tempo, anche grazie alle ricerche che sono state fatte negli ultimi anni sul nostro cervello.
Ripetere fino alla noia? No, grazie
In tutti i casi per molto tempo tra i banchi di scuola si è utilizzata quasi esclusivamente la noiosissima tecnica di ripetere sino alla nausea, che oltre a non funzionare a meraviglia causa anche un leggero rigetto delle informazioni da memorizzare. E’ una tecnica carica di controindicazioni: richiede tantissimo tempo e quel poco che si impara si dimentica in fretta.
Le mappe mentali
Un primo passo per sdoganare questa tecnica si è avuto però con le mappe mentali, oggi molto in voga, che secondo le teorie del cognitivista Tony Buzan, che le ha inventate, non sono altro che una rappresentazione grafica del pensiero. Una delle applicazioni chiave delle mappe mentali per il percorso universitario è quella dedicata allo studio e all’acquisizione del contenuto. Per utilizzarle al meglio, però, bisogna smettere di studiare per imparare e iniziare a studiare per spiegare. Proprio come se lo studente diventasse professore e a lui fosse deputato il compito di spiegare e non di apprendere.
Fotografie mentali: se l’amore è un re preso all’amo
Oltre alle mappe mentali e ai loci ciceroniani esistono tra le tecniche mnemoniche la regola del P.A.V., la conversione fonetica e la fotografica mentale. L’acronimo P.A.V. (Paradosso Azione Vivido) ci ricorda l’importanza di favorire il ricordo attraverso la creazione di immagini e associazioni paradossali e sorprendenti per attivare la sfera emozionale e creativa del cervello. È molto più facile, ad esempio, che si ricordi una balena piccola nell’acquario di casa mentre spruzza acqua dalla schiena piuttosto che una balena normale. Inoltre, le associazioni tra diverse immagini devono essere dinamiche perché catturano meglio l’attenzione. Infine, è necessario immaginare le cose in modo molto vivido, come se fossero reali. «L’obiettivo è sempre quello di suscitare un’emozione: per amplificarla è utile immaginare la situazione utilizzando la sinestesia, ovvero il coinvolgimento contemporaneo di diversi canali sensoriali», spiega il campione di memoria Matteo Salvo. Per esempio la trasformazione con P.A.V. di un concetto astratto come AMMORTAMENTO prevede di visualizzare la MORTE su un MENTO. Oppure pensate alla parola AMORE, come un AMO insieme a un RE.
Ogni numero ha un suono
Si tratta delle tecnica più potente ed efficiente per la memorizzazione dei numeri, formule matematiche, articoli di codice e dati (percentuali, valori, misure…). Divulgato dal filosofo e matematico Leibniz, questo sistema associa a ogni numero un suono e permette di immagazzinare, con estrema velocità, qualsiasi tipo di informazione numerica. Qualche esempio? Al numero 1 è associato il suono dentale, ovvero quello che emettiamo quando pronunciamo le lettere T o D. Al numero 2 corrisponde invece il suono nasale, quello che emettiamo quando pronunciamo la lettera N o il gruppo consonantico GN.
Percezione del particolare
Questa tecnica permette di ricordare come è strutturata un’immagine in ogni minimo dettaglio e richiede un approccio attivo dello studente nella ricerca delle informazioni. Per ricordare nel dettaglio un’immagine complessa è necessario passare da una visione «macro» ad una percezione sempre più parcellizzata e analitica, che comprenda una valutazione sia qualitativa che quantitativa. In particolare, questa tecnica trova applicazione negli studi delle facoltà di anatomia (disegni di parti del corpo); materie scientifiche (grafici); chimica (formule di struttura); giurisprudenza (testi giuridici e codici); veterinaria (caratteristiche di animali); e botanica (riconoscimento di piante).
Consigli generali per accendere la memoria
Oltre a queste tecniche, che talvolta vengono anche combinate, esistono poi dei trucchi sempre validi. Le associazioni che ognuno di noi fa per trattenere una parola o un concetto sono infatti estremamente personali . Ma giova ricordarsi, per esempio, che le immagini bizzarre funzionano sempre e che quanto più sono strane quanto più sono efficaci e facili da memorizzare. «Se associo un numero da ricordare a un cane, e un altro dato a un piatto di pasta, la scena che visualizzerò per memorizzare non sarà quella “normale” di un cane che mangia pasta da una scodella, ma piuttosto la scena folle di un cane seduto a tavola, che mangia il suo piatto di pasta con la forchetta»: provare per credere. La creatività, contrariamente a quanto si crede, è un ottimo alleato per la capacità mnemonica.

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