Ucraina, Sapienza si attiva per cinque studenti che chiedono asilo politico. A Parma il rettore Andrei scrive agli studenti

Anche l’Università dell’Acquila lancia un apello per la pace: “da molti anni profondi e proficui rapporti di collaborazione bilaterale con le università ucraine, in particolare con l’Università Statale Ivan Franko di Leopoli”
Un momento del sit in per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio in piazza del Pantheon a Roma, 15 febbraio 2022. ANSA/CLAUDIO PERI

Cinque studenti ucraini della Sapienza hanno chiesto asilo politico per il conflitto Russia-Ucraina che sta sconvolgendo l’Europa. I ragazzi erano qui da settembre e hano finito il loro programma Erasmsus+ questa settimana.

Altri sei ex compagni ucraini avevo già preso i voli per tornare a casa e ora si ritrovano sotto le bombe russe. Per i cinque ancora non rientrati l’ateneo romano si è subito attivato mettendo i ragazzi in collegamento con il ministero dell’Interno e l’ufficio immigrazione. Ora aspettano il responso, quasi sicuramente positivo, ma sempre di più sui social chiedono che l’Europa faccia qualcosa per aiutare il loro paese. La Sapienza ha messo una foto nella sua home page con la bandiera della Pace.

Appello per la pace in Ucraina dall’Aquila

L’Università dell’Aquila lancia un appello “con viva apprensione che il nostro ateneo sta assistendo alle operazioni belliche iniziate nel Paese, perché l’avvio delle ostilità si tradurrà inevitabilmente in una tragedia umanitaria. Il nostro concreto pensiero è rivolto alle popolazioni coinvolte e in particolare alle nostre studentesse e ai nostri studenti del progetto InterMaths e alle loro famiglie, alle colleghe e ai colleghi con i cui abbiamo avuto modo di interagire in questi anni, e a cui siamo legati da profondi sentimenti di stima e di amicizia – scrive il Senato Accademico – L’università tradizionalmente rappresenta un luogo di confronto dialettico e di difesa delle pluralità, della libertà in tutte le sue declinazioni, e di incontro delle diversità, in una parola il luogo per eccellenza di custodia dei valori dell’universalità. UnivAQ desidera pertanto ribadire l’importanza della pace quale valore imprescindibile di coesistenza, tolleranza e comprensione reciproca e chiede di fermare immediatamente tutte le operazioni militari, e di riavviare un percorso diplomatico tra le parti coinvolte, al fine di una risoluzione pacifica delle controversie”.

Università di Parma il rettore scrive agli studenti

Nella giornata di ieri il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, ha scritto agli studenti e alle studentesse, nonché al personale dell’ateneo in relazione alla situazione ucraina.

Care Studentesse e cari Studenti,

Care Colleghe e cari Colleghi,

Vi scrivo per trasmetterVi il mio profondo sconcerto, oltre che la mia preoccupazione, per ciò che sta accadendo in Ucraina.

La drammaticità della situazione è sotto gli occhi di tutti.

Esprimo la mia più ferma condanna nei confronti dell’attacco della Russia, atto di guerra che rappresenta una gravissima violazione del diritto internazionale e un vero e proprio attentato all’ordine democratico. Una guerra, a maggior ragione oggi, è quanto di più inammissibile, oltre che anacronistico.

Il mio pensiero va alle persone e alle istituzioni ucraine in un momento così terribile, che tutti ci auguriamo possa concludersi al più presto nell’indiscussa e definitiva affermazione dei valori della democrazia. Mi stringo a tutte e tutti loro. Abbraccio commosso le studentesse e gli studenti ucraini dell’Università di Parma e i loro cari, e invito tutta la Comunità accademica a unirsi a questo gesto.

Un caro saluto

Il Rettore
Paolo Andrei

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