Torino, bidello accusato di molestie reintegrato a scuola. La preside: “Assegnato a un reparto dove non è in contatto con gli studenti”

I genitori hanno ricevuto rassicurazioni, giovedì la protesta con una classe del Convitto Umberto I che non è entrata in classe

I genitori hanno ricevuto rassicurazioni, la classe del Convitto Umberto I oggi tornerà a scuola. Giovedì l’aula era rimasta vuota, in segno di protesta contro il reintegro di un collaboratore scolastico accusato di molestie. I fatti, come scrive il Corriere della Sera, risalgono allo scorso settembre, quando l’uomo è stato sospeso in via cautelare dall’Ufficio scolastico regionale per poi tornare in servizio mercoledì dopo tre mesi. Una presenza inaccettabile per i genitori, che hanno scelto di tenere a casa i figli per un giorno. Riuniti in assemblea, hanno anche deciso di tutelarsi in sede legale per poter chiedere di accedere agli atti dell’inchiesta sul collaboratore scolastico.

Il fatto

“Come prassi non commento l’eventuale attività disciplinare di questo ufficio», si è limitato a dichiarare alle agenzie stampa Stefano Suraniti, direttore generale dell’Usr Piemonte, mentre la preside Maria Teresa Furci ha ricevuto i genitori nel primo pomeriggio per spiegare l’iter seguito previsto dalla legge. “L’incontro con la rettrice è stato collaborativo e proficuo. Concordiamo tutti sul fatto che i ragazzi debbano poter vivere il momento scolastico in totale serenità e sicurezza”, hanno dichiarato le famiglie in serata. “Verranno intraprese tutte le azioni utili di concerto con la scuola per tutelare gli studenti e il loro benessere”. Resta il fatto che il collaboratore scolastico, accusato di molestie nei confronti di due alunne 16enni, è tornato a lavorare a scuola, se pur assegnato a mansioni diverse.

“Capisco che siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente”, ha spiegato la preside. “Al suo rientro l’ho assegnato ad un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento, è un supplente nominato due giorni prima dell’accaduto, nessuno lo conosceva”. Nonostante al momento dei fatti fosse ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico, la preside ha subito avviato le procedure del caso per i provvedimenti disciplinari e la segnalazione alle autorità. I dirigenti scolastici non hanno altre competenze.

La preside: “È stato spiacevole ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile”

“Quel che era in mio potere di fare l’ho fatto con immediatezza assoluta, di tutto il resto si è occupato l’Usr che ha erogato la sanzione di sospensione di tre mesi — ha aggiunto la preside —. È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti. La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto”.
 
Un obiettivo in comune con le famiglie. “Certamente aver condiviso le nostre preoccupazioni con la rettrice ed aver avuto rassicurazioni sull’impegno concreto da parte della scuola, ci aiuta a gestire meglio questo momento», hanno aggiunto i genitori, ringraziando in particolare gli insegnanti. «Sono molto vicini alle ragazze e alla classe e stanno dimostrando tutto il loro supporto e affetto”.

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