Veline per l'ateneo, polemica all'Alma Mater

fantastichequattro.jpgSembrava che all’ombra delle Due Torri fosse tornato il sereno: un manifesto promozionale dell’ateneo di Bologna non proprio “ortodosso” per promuovere le sedi distaccate aveva creato qualche malumore dentro e fuori dall’Alma Mater, l’università più antica d’Europa. Il rettore uscente Pier Ugo Calzolari – premettendo di non essere stato messo al corrente della cosa – aveva promesso di togliere dai muri la pubblicità “incriminata”.
Ma la querelle continua, visto che una delle quattro protagoniste, dalle colonne del più diffuso quotidiano cittadino, si rivolge direttamente al Magnifico giustificando il gesto e, anzi, addirittura “rilanciando”.
«Per favore, non tolga il manifesto dai muri. Sarebbe un peccato». È questo il messaggio che Margherita Tassinari, 24 anni, lancia al rettore Calzolari, che aveva fortemente condannato e chiesto la rimozione dei manifesti che pubblicizzano le sedi romagnole dell’Alma Mater di Bologna con quattro veline vestite da supergirls con magliette incollate a pelle con su scritto Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.
La signorina Tassinari è una delle ‘fantastiche quattro’, con un idolo: «Mara Carfagna. Ha partecipato alle finali di miss Italia nel 1997 e oggi è un ministro affermato che ammiro». Lo riferisce ‘Il Resto del Carlino’. La presa di distanza dell’ateneo dal poster è stata «un errore», dice la studentessa di biologia, al secondo anno fuoricorso, con media del 25 condita da qualche 30 e lode.
Ora è nato un bel polverone: «Il solito bigottismo all’italiana – accusa la studentessa/modella – Nulla di male se quattro ragazze, tre delle quali studentesse, fanno da testimonial all’ateneo in Romagna come eroine che sfidano il mondo. È anche un modo per sottolineare l’importanza delle donne nel mondo universitario», afferma Margherita Tassinari che non si arrabbia se la chiamano velina «perché velina non è un termine offensivo e perché sono una studentessa».
Dopo le polemiche, seguite all’affissione del manifesto, «ho ricevuto molta solidarietà. E mia nonna, che ha 85 anni, mi ha detto: l’avrei fatto anch’io», racconta la studentessa che spiega di aver accettato di comparire sul poster “incriminato” per raggranellare qualche soldo in più: «Per pagarmi gli studi, la macchina e qualche capriccio lavoro come tanti studenti. E così faccio la ballerina, la cubista nelle discoteche e la fotomodella. La mia agenzia mi ha chiesto di posare per la foto. Tutto qui».

Manuel Massimo

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