Studenti perdono la borsa di studio e sono costretti a dormire in stazione: la Caritas lancia l’allarme

A Bologna, una delle città universitarie più importanti d’Italia, il caso degli studenti in difficoltà economica che non riescono a pagarsi un alloggio è in rapida ascesa. Tanto che qualcuno di loro decide di dormire in stazione pur di trovare un riparo per la notte. Per questo la Caritas ha lanciato l’idea di aprire uno sportello in ateneo per aiutare i ragazzi più bisognosi.

Studenti che fanno fatica a tenere il passo degli esami, perdono la borsa di studio e si ritrovano dall’oggi al domani senza un alloggio, finendo per dormire anche in stazione. È quanto succede a Bologna, uno dei centri universitari più importanti e popolosi d’Italia dove sembra che la strada che porta dall’essere uno studente fuori sede a un homeless sia davvero breve.

A denunciare questa situazione limite è la Caritas che lancia l’allarme sull’assistenza nei confronti degli studenti. Ragazzi per la maggior parte stranieri ma spesso anche italiani. Per questo il l sogno del direttore della Caritas bolognese, don Matteo Prosperini, sarebbe avere uno sportello direttamente all’interno dell’Università, visto l’alto numero di studenti in difficoltà economica. Improvvisamente senza borsa di studio, o coi conti bloccati come è capitato nei mesi scorsi ai giovani russi iscritti all’Alma mater, gli studenti si rivolgono spesso alla Caritas per un pasto.

“Ci sono tanti universitari- ricorda Prosperini – che vengono qui con borsa di studio, poi la perdono perché magari non stanno al passo con gli esami. Talvolta perdono il loro alloggio e spesso finiscono per qualche tempo a dormire in stazione”.

Lo fanno anche per mesi, racconta Prosperini, ad esempio quando finisce l’ospitalità da altri studenti, mentre resta difficilissimo, visti i costi crescenti, trovare un alloggio sul mercato. “Questo per noi è un tema molto importante- sottolinea ancora il numero uno Caritas- siamo facendo anche incontri con i diversi attori in campo“, tra cui lo stesso Ateneo e Ergo, che gestisce gli studentati. Il primo obiettivo è avere un monitoraggio il più accurato possibile del fenomeno.

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