In piazza contro il voto in condotta: non è andata giù agli studenti la riforma annunciata dal ministro Valditara nei mesi scorsi e approvata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Il 17 novembre è stata annunciata una grande mobilitazione da parte dell’Uds per protestare contro quella che definiscono una riforma “repressiva e punitiva” e che esula dal modello di scuola che invece dovrebbe essere attuato.
“Il ministro Valditara continua a portare avanti il suo modello di scuola repressiva e punitiva – spiega Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti, sindacato studentesco – Ancora una volta assistiamo ad una riforma volta unicamente ad aumentare il clima performativo, punitivo e discriminante già troppo presente nelle nostre scuole. La valutazione numerica, così come la bocciatura o il debito formativo, sono strumenti che già inevitabilmente contribuiscono alla creazione di un clima unicamente stressante e competitivo all’interno delle nostre aule, dove l’obiettivo non è formare gli studenti ma premiare chi esegue la prestazione migliore. Tale fenomeno rappresenta inevitabilmente un enorme sconfitta per il sistema educativo, che in questo modo perde totalmente il suo scopo”.
La riforma prevede che l’assegnazione del 5 in condotta, e quindi la conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico, nelle scuole superiori, in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza.
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