Roma, studenti di nuovo in piazzail prefetto rassicura i commercianti

Inizieranno oggi, martedì 21 dicembre, le proteste studentesche contro l’approvazione del ddl Gelmini. Mercoledì sarà poi la giornata più calda, durante la quale studenti, dottorandi, ricercatori e professori si sono dati appuntamento sotto al Senato.

Inizieranno oggi, martedì 21 dicembre, le proteste studentesche contro l’approvazione del ddl Gelmini. Mercoledì sarà poi la giornata più calda, durante la quale studenti, dottorandi, ricercatori e professori si incontreranno sotto al Senato. Sarà infatti a Palazzo Madama che si decideranno le sorti di questo ddl siglato Gelmini. L’Adi, (Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani) fa sapere che «sarà ancora una volta in piazza, insieme a tutte le altre componenti universitarie, per chiedere il ritiro del ddl ».
 Parole confortevoli arrivano invece dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro  che rasserena gli animi in vista di mercoledì. «Molti dei ragazzi che erano in piazza martedì scorso – dice all’ANSA – hanno tentato di opporsi ai comportamenti violenti e alle aggressioni contro le forze dell’ordine di pochi. Sono la maggioranza, che va in piazza per esternare le proprie preoccupazioni. Mi auguro che questa maggioranza, che intende continuare a manifestare civilmente, rispettando le regole, isoli i violenti. Coloro che vogliono trasformare un’iniziativa di dissenso in guerriglia».
Pecoraro invita comunque gli studenti alla responsabilizzazione: «in questura – sottolinea – non è giunto ancora nessun preavviso di manifestazione. Mi auguro che una rappresentanza degli studenti si faccia carico e presenti la richiesta quanto prima per non incorrere poi in conseguenze penali».
Maggiori preoccupazioni provengono invece dal fronte dei commercianti del centro storico di Roma. Da domani, fanno sapere dalla Confcommercio, verranno consegnati dei volantini in tutti i negozi e attività commerciali del centro della capitale. Nel testo un messaggio chiaro: «caro collega, unisciti a noi per dire no all’invasione selvaggia della città, no alle manifestazioni che ledono il diritto al lavoro, il diritto alla mobilità, il diritto alla vivibilità».
Poi, un riferimento ai «fatti gravissimi del 14 dicembre che rischiano di ripetersi. Per questo è importante chiedere tutti insieme un nuovo regolamento sui cortei e per la difesa del centro storico, patrimonio dell’umanità, oltre che per la tutela delle nostre aziende e dipendenti».

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