Stipendi più alti ai prof, Valditara rilancia: “Usare i contratti integrativi nelle regioni dove il costo della vita è alto”

Il ministro dell’Istruzione, in una lettera pubblicata sul Messaggero, torna a parlare del tema degli aumenti salariali per gli insegnanti. Nessuna differenziazione tra Nord e Sud ma prevedere stipendi più alti nelle zone dove costa di più vivere.

Nessuna differenziazione su base geografica ma prevedere stipendi più alti ai docenti in base al costo della vita delle regioni nelle quali insegnano: il tutto attraverso aumenti previsti dai contratti integrativi. È quanto ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in una lettera pubblicata questa mattina sul Messaggero tornando sulla sua proposta di stipendi differenziati tra Nord e Sud per i docenti che tanto clamore aveva scatenato nelle scorse settimane.

“Il contratto nazionale non si tocca”

Polemiche che avevano portato poi lo stesso Valditara a fare marcia indietro sostenendo di non aver mai ipotizzato una differenziazione degli stipendi per i prof a seconda dalla regione di insegnamento. “Il contratto nazionale non si tocca e non ho mai sentito qualche regione che voglia metterlo in discussione. Semmai una richiesta delle regioni è quella di consentire una maggiore equità laddove il costo della vita sia molto più alto”.

“Problema evidente sia a Milano che a Roma”

Oggi quindi il ministro aggiusta nuovamente il tiro e ammette che un problema riguardo agli stipendi degli insegnanti di alcune zone geografiche esiste e deve essere affrontato.  “Il costo della vita è molto più alto rispetto alla media nazionale non solo a Milano, ma anche a Roma. E che anche a causa del costo della vita più alto registriamo molte domande di trasferimento non solo dalla Lombardia, ma anche dal Lazio con evidenti problemi di continuità didattica per gli studenti e dunque di qualità del servizio – ha scritto Valditara nella sua lettera – Questa è la vera sfida: capire come fare per far sì che il lavoratore che si trova ad avere un costo della vita più alto in un determinato territorio (ovunque si trovi: al Nord, al Centro, al Sud, questo è poco rilevante) non vada ad avere uno stipendio che nei fatti è molto più basso.

“L’autonomia non c’entra”

“Si tratta pertanto di una questione di equità che non necessita della autonomia – ha specificato Valditara – dal momento che già oggi si può affrontare con la contrattazione integrativa prevista proprio nei contratti nazionali”.

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