Statale di Milano: sfida per il rettorato tra Brambilla, Gatta e Solari

Il 16 febbraio la lista dei docenti che aspirano a succedere a Elio Franzini, poi il voto ad aprile. In corsa una linguista, un giurista e un economista

Dopo l’era Franzini è sfida aperta all’Università Statale di Milano per lo scranno da rettore (o rettrice). L’ateneo milanese è quello con i maggiori punti di forza per investimenti, basti pensare al nuovo polo Mind nell’area dell’ex Expo di Milano, ma è tra gli atenei che devono togliersi una macchia recente quella della concorsopoli che ha coinvolto anche Franzini, rinviato a giudizio per lo scandalo di Medicina che lo ha visto coinvolto con rettore Gherlone dell’Università Vita-Salute del San Raffaele.

Il 16 febbraio verranno ufficializzate le candidature ma già ci sono tre candidati che si stanno profilando tra docenti e studenti. Ci sono state le prime uscite pubbliche a mezzo social, ed è stata avviata la raccolta firme tra i 31 dipartimenti dell’università, uno dei passaggi necessari per potersi presentare alle votazioni di aprile. Una donna e due uomini: sono Marina Brambilla, docente di linguistica tedesca e prorettrice ai servizi per gli studenti, Gianluigi Gatta, docente di diritto penale, e Luca Solari presidente della Fondazione UniMi e professore di organizzazione aziendale a Scienze politiche. 

Chi sono i tre docenti in corsa per il rettorato

Unica donna per la corsa al ponte di comando della Statale, Marina Brambilla, 50anni, lavora nell’ateneo milanese dal 2004 ed è stata nella squadra di Franzini: prorettrice ai servizi per la didattica. Ed è la prosecuzione del suo lavoro su cui punta per l’elezione. “Nei prossimi anni sarà necessaria un’estrema attenzione all’identità multipolare della Statale. Come prorettrice alla didattica ho maturato una conoscenza approfondita dei temi legati al diritto allo studio che a mio avviso va esteso anche ai ricercatori, visto che il problema delle residenze tocca da vicino anche questa categoria. Senza dimenticare, poi, l’attuazione di forti politiche di inclsuione per studenti fragili, sostenibilità e potenziamento deella didattica con maggiore offerta di corsi di lingua inglese”, dichiara a Corriereuniv. Senza dimenticare il futuro dei due cuori della Statale dopo il trasferimento di vari dipartimenti nell’area ex Expo: “Nella sede centrale sono necessari investimenti per migliorare spazi, didattica e amministrazione”.

Gianluigi Gatta, 49 anni, ha percorso tutta la carriera accademica in Statale oltre ad aver ricoperto la carica di consigliere della ministra della Giustizia Marta Cartabia (governo Draghi). Per due mandati è stato componente del Senato accademico: “Mi presento nel segno della discontinuità. Vorrei un prorettore alla semplificazione perché ritengo che oggi la Statale sia rallentata da una burocrazia eccessiva. Penso inoltre che la riorganizzazione dell’ateneo debba partire dall’ascolto delle esigenze dei singoli dipartimenti, un arcipelago di 31 realtà, con una particolare attenzione a Medicina che soffre molto la concorrenza di altre università. Gli anni passati sono stati caratterizzati da un aumento dei costi di gestione che devono essere razionalizzati soprattutto in vista del trasferimento a Mind e della rigenerazione urbana del polo di Città Studi”. 

Luca Solari, 57 anni, ordinario di organizzazione aziendale e direttore della scuola di giornalismo Walter Tobagi. La prima, fra le tante priorità, è quella di ricostruire dall’interno una capacità decisionale da condividere con le risorse umane, evitando eccessive gerarchizzazioni – dichiara a Corriereuniv – questo è uno dei motivi della mia candidatura perché fino ad oggi l’ateneo è stato gestito in nome del bilancio ma come insegnano i nuovi modelli gestionali è necessaria una visione trasversale. Occorre quindi un rettore che sia presente in ogni aspetto della vita dell’ateneo e al tempo stesso molto attivo ai tavoli istituzionali: per le collaborazioni internazionali punterei all’Africa e al Medio Oriente“. Dopo gli scandali sulla concorsopoli un docente che inserisce il merito nel proprio programma: “Un criterio non sempre in primo piano che invece deve essere centrale nella carriera del personale universitario: per questo introdurrei una figura di coordinamento che affianchi i direttori di dipartimento”.

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