Start Up in Italia: sono oltre 5.000 e danno lavoro a giovani, donne e stranieri

Sono oltre 5.000 e danno lavoro a più di 24 mila giovani italiani: sono i dati relativi allo sviluppo di start up nel nostro Paese presentati in Parlamento durante la relazione annuale del ministro dello Sviluppo economico sullo stato di attuazione dell’impatto della normativa a sostegno delle startup e delle pmi innovative.
Una progressione esponenziale nel numero di imprese e idee ad alto contenuto tecnologico: se nel 1999 erano appena 30, infatti, a dicembre del 2015 le start up presenti sul territorio italiano sono ben 5.044 con un forte incremento proprio nell’anno in corso (a gennaio 2015 erano ancora 3.179).
Uno dei settori economici più interessante cui guardare, specie in anni di difficoltà occupazionale: basti pensare allo straordinario incremento di addetti ai lavori registrato tra settembre 2014 e giugno 2015 quando si è passati da 13 mila addetti a circa 23.500 (+ 805).
Spazio ai giovani: il 23,9% delle start up censite sono costituite a prevalenza da under 35. Non solo, anche le donne e gli stranieri trovano frequentemente collocazione nelle nuove imprese a carattere innovativo: il 44,6% delle oltre 5.000 start up presentate ha in organico almeno una donna, mentre il 12,4% si è aperto al contributo di almeno uno straniero.
Il Nord Est si conferma l’area più attiva sul fronte delle start up: una su quattro nasce in queste regioni e la Lombardia, in particolare, con 1090 startup è la regione più popolosa per presenza di giovani innovativi, seguita dall’ Emilia Romagna (575), Lazio (495), Veneto (377) e Piemonte (350). Le Province più dinamiche sono Milano (731), Roma (425), Torino (262), Napoli (161) e Bologna (152).
“Quello delle start up innovative è un tema di grande importanza nelle politiche del Governo – ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, intervenuta alla presentazione – Non abbiamo disconosciuto nulla di quanto fatto in precedenza dagli altri Governi, ma abbiamo dato un’accelerazione spasmodica alla politiche in favore dell’innovazione, come le forme di incentivazione, perché in una fase di crisi come quella appena trascorsa «la rapidità d’azione è essenziale, così come lo è il fattore economico della fiducia”.
A questo link potete scaricare le slide della presentazione della relazione annuale del ministro dello Sviluppo economico sullo stato di attuazione dell’impatto della normativa a sostegno delle startup e delle pmi innovative.

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