Siria, le bombe fanno strage all’Università di Aleppo

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Quella di ieri era una giornata importante per gli studenti di Aleppo. L’Università della città ospitava la prima giornata di esami. Tutto, però, si è trasformato in tragedia: due esplosioni hanno colpito il palazzo, causando più di 80 morti tra studenti e rifugiati. Sì, perché l’edificio ospitava anche rifugiati (nella maggioranza bambini e madri costrette ad abbandonare le proprie abitazioni), tutti non armati.

Secondo le autorità siriane il massacro è stato provocato da due missili lanciati dai ribelli e finiti fuori bersaglio. L’ong, Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, parla di almeno 52 morti, ammettendo che il bilancio è destinato a salire. Ma per l’Esercito Siriano Libero i missili sono stati lanciati dagli aerei di Assad.

La strage di ieri va ad aggiungersi alle molte tragedie che da oramai più di 1 anno colpiscono la Siria. Il governo di Bashar al Assad continua  a combattere con le bombe i tentativi dell’Esercito Siriano Libero, che lotta per la libertà e la democrazia nel Paese. La città di Aleppo, la seconda dopo Damasco, è diventata da mesi un vero e proprio teatro di guerra. Si combatte con ogni mezzo, ad ogni ora del giorno e della notte. E nemmeno gli studenti vengono risparmiati.

 

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