Alla vigilia del vertice FAO che si apre oggi a Roma, una lezione sull’Islam con il dono finale del Corano e la promessa di un viaggio alla Mecca per quelle che vorranno convertirsi. Questo era il senso dell’appuntamento ieri 15 novembre, voluto dal premier libico
Gheddafi con 200 giovani donne romane, reclutate da un’agenzia che chiedeva altezza minima 1 metro e 70, età compresa tra i 18 e i 35 anni, abbigliamento elegante e prometteva un compenso di 50 euro. Le ragazze dopo aver passato il controllo di un metal detector ed aver lasciato tutti gli oggetti personali all’ingresso della villa dove si è svolta la serata, sono state fatte accomodare in una grande sala, le più graziose nelle prime file, ed hanno lì atteso l’arrivo di Gheddafi accompagnato da un interprete.
Il premier libico ha parlato lungamente raccontando i suoi precedenti viaggi in Italia, gli incontri avuti con il presidente del Consiglio Berlusconi, e la cooperazione tra Italia e Libia. Ha chiesto alle giovani se sarebbero disposte ad accogliere nel loro paese cittadini libici e se sarebbero disposte ad andare loro in Libia.
Ha poi spiegato i principi dell’Islam concludendo con l’invito a convertirsi “ma solo con convinzione”. Dopo quasi 2 ore la serata di lavoro delle ragazze si è conclusa con il dono di una copia a testa del Corano e del libretto verde della Jamaria.
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