Oggi il Governo presenterà in Consiglio dei Ministri il ddl per tradurre in via legislativa le linee guida de La Buona Scuola. Gli studenti, invece, tornano in piazza con eventi e manifestazioni in tutta Italia per contrastare l’idea di scuola contenuta nelle linee guida del Governo e per supportare la LIP e le proposte dell’Altrascuola, presentate proprio nella giornata di ieri alla Camera
Musica, slogan e striscioni: eccolo il corteo degli studenti in più di 50 città italiane. Ragazzi e ragazze sono scesi in piazza per ribadire il loro no alla Buona Scuola di Renzi e Giannini, che proprio oggi in consiglio dei ministri dovrebbe prendere il via definitivo.
“Le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni confermano la giustezza degli ultimi mesi di agitazione contro la proposta del Governo sulla scuola: noi non faremo passi indietro” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “Nonostante le mobilitazioni e la scarsissima partecipazione degli studenti alla consultazione, vogliono calarci dall’alto una riforma che in buona parte risponde alle esigenze dell’impresa e dei poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private. Non è stato messo al centro chi vive la scuola pubblica ogni, in primis gli studenti”.
“Rifiutiamo questo modello di scuola e torneremo a farci sentire con forza. Il 12 è soltanto la prima tappa di un percorso di mobilitazione più che necessario” – continua Lampis – “Non ci limitiamo a richiedere il ritiro de La Buona Scuola, ma stiamo opponendo delle valide alternative, proposte ieri in una conferenza stampa alla Camera. Vogliamo un’ “Altra Scuola” giusta che riparta da sette priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione,; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica”.
Gli studenti manifestano in più di 40 città italiane, collegandosi non solo alla riforma della scuola ma alla situazione politica generale: “E’ necessario costruire una riscossa democratica a livello europeo che parta dalla gratuità dell’istruzione, dal reddito di base, da un lavoro di qualità e pagato, dalla definizione di un modello di sviluppo fondato sulla giustizia ambientale, sulla democrazia dei territori, sulla rottura con le politiche di austerità. Per questo le piazze del 12 marzo sono proiettate sulla giornata del 18 marzo, giorno nel quale movimenti e sindacati di tutta Europa, manifesteranno a Francoforte in occasione dell’inaugurazione dell’Eurotower della BCE”.
Dall’Abruzzo alla Lombardia, dalla Sicilia alla Campania, migliaia di studenti sono scesi in piazza questa mattina per gridare le loro ragioni.
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Raffaele Nappi
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