I dati del ministro dell’Istruzione in Parlamento: “Il 19% ha assistito ad atti di bullismo in rete da parte dei coetanei, ma il 35% non ha percezione del problema. Aumentano i casi di sexting”
“Il 6% dei ragazzi tra 9 e 17 anni sono stati vittime di episodi di cyberbullismo nell’ultimo anno, e il 19% vi ha assistito. A segnalarlo, citando i dati della ricerca Eu Kids Online 2017, è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, parlando davanti alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Il ministro ha sottolineato che “è aumentata la percentuale di giovani che vivono esperienze negative navigando sulla rete internet: siamo passati dal 6% nel 2010 al 13% nel 2017”. Inoltre, “è ancora alto il numero dei ragazzi che sono indifferenti ai rischi della rete internet: sono infatti circa il 35% coloro che ignorano il problema sperando che si risolva da solo. Solo il 10% – ha concluso il ministro – modifica le proprie impostazioni di privacy in seguito a un’esperienza negativa”.
Particolarmente allarmante, ha detto, è la crescita del sexting, la pratica, di recente diffusasi anche tra gli adolescenti, di inviare o ricevere foto o video provocanti o relativi a momenti intimi. “I dati relativi a questa pratica, sebbene siano inferiori rispetto agli altri comportamenti a rischio, mostrano, comunque, un incremento del fenomeno che è passato dal 7% del 2016 al 9% del 2018”.
Altro fenomeno monitorato, ha proseguito Bussetti, è l’adescamento online. Il 18% del campione relativo al periodo 2016/2018 e il 21% del campione nel 2017 riferisce di essere stato infastidito sul web. Una percentuale che va dal 43% al 48% nei tre periodi considerati riferisce, inoltre, di essersi imbattuta in siti con immagini violente; un’altra percentuale che va dal 13% al 17% dichiara di essersi accorto della sottrazione delle proprie credenziali e dei propri dati personali.
La scuola, insieme alla famiglia, deve essere “in prima linea per contrastare e prevenire il fenomeno”, ha detto Bussetti. “Il mondo della scuola – ha sottolineato il ministro – non può non relazionarsi con il web. La scuola dev’essere capace di cogliere e insegnare a cogliere le opportunità del digitale e al tempo stesso vigilare perché, anche sul web, vengano rispettati quei principi formativi fondamentali che da sempre la distinguono: il rispetto dell’altro, l’osservanza delle regole, la consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri”.
larepubblica
Related Posts
Burnout tra gli insegnanti: il male di una crisi silenziosa
Il burnout tra gli insegnanti è un fenomeno sempre più diffuso, spesso sottovalutato ma con conseguenze profonde sulla…
14 Febbraio 2025
Tempo pieno scuola primaria: 70% nel Lazio, 20% in Sicilia. I dati del Ministero
Il tempo pieno è stato introdotto all'inizio degli anni '70 con la legge 820/1971. Nel 2009 è poi arrivata la possibilità di differenziare l’orario fino a un massimo di 40 ore, la cui applicazione dipende però da struttura a struttura. In generale si registra un quadro molto disomogeo
13 Febbraio 2025
Studente rifiutato da 31 scuole a Milano: prof di sostegno mancanti e fondi scarsi
Il ministro Valditara chiede una verifica sulla situazione e si muove anche il Comune. E i compagni lanciano la campagna 'Siamo tutti Tommy'
12 Febbraio 2025
Bonus mensa per docenti e Ata da 14 euro al giorno: arriva la proposta
Perché al personale della scuola italiana il bonus mensa è negato? Quello della provincia di Trento che svolge…
11 Febbraio 2025