Scrutini e valutazione finale devono essere pagati come extra ai supplenti: Ministero condannato

Il Tribunale di Napoli, con una sentenza dello scorso 21 giugno, ha accolto il ricorso di una docente a cui era stato chiesto di portare a termine le valutazioni di fine anno ma senza retribuzione aggiuntiva.

La data da tenere bene in mente è quella del 30 aprile: dopo quel giorno, infatti, secondo le norme del contratto nazionale tutti i supplenti hanno diritto a portare a termine l’anno scolastico ma scrutini e valutazione degli alunni dovranno essere pagati come extra. È quanto ha stabilito il Tribunale di Napoli che, con una sentenza dello scorso 21 giugno, si è pronunciato sulla vicenda di una docente che era stata assunta con contratto a termine fino alla fine delle lezioni e a cui era stato chiesto di svolgere anche le operazioni di scrutinio e di valutazione degli alunni, senza però essere pagata.

A ricordarlo è oggi il Sole 24 Ore che specifica come nel caso della docente partenopea la scuola aveva considerato le attività di scrutinio come naturale appendice delle attività didattiche. Di parere contrario invece i giudici che hanno condannato il Ministero dell’Istruzione al pagamento delle giornate di impegno aggiuntivo. Il contratto collettivo, infatti, per garantire continuità didattica assicura che il personale docente che sia stato assente per un periodo non inferiore a 150 giorni continuativi nell’anno scolastico e rientri in servizio dopo il 30 aprile, è impiegato nella scuola sede di servizio in supplenze o nello svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi e di altri compiti connessi con il funzionamento della scuola.

Insomma la sentenza del Tribunale di Napoli ha specificato come in caso di supplenti che sostituiscano docenti che rientrino in servizio dopo il 30 aprile è previsto il mantenimento a scuola fino al termine degli scrutini e delle valutazioni finali che in ogni caso dovranno essere pagate come extra.

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