Legge sul reclutamento dei docenti: la formazione porterà nelle tasche dei prof più di 6mila euro

Ok al decreto sul Pnrr 2 che individua le nuove regole sul nuovo sistema di formazione per la classe docente: i tecnici del Senato hanno ipotizzato che chi porterà a termine il percorso di aggiornamento avrà un aumento una tantum di circa 6100 euro lordi. Intanto domani nuovo incontro sul rinnovo del contratto collettivo: si va verso un riconoscimento in busta paga di 50 euro netti per tutti.

Studiare e aggiornarsi porterà nelle tasche degli insegnanti più di 6mila euro: è quanto prevede il testo del decreto Pnrr 2 che è stato approvato mercoledì 22 giugno dal Senato e che adesso aspetta l’ok della Camera per essere convertito in legge. Si tratta di una novità che però è ancora contestata dai sindacati che più che sull’aumento degli stipendi dei docenti stanno puntando l’attenzione sull’altra faccia della medaglia del nuovo sistema di reclutamento dei prof, ovvero gli oltre 9mila posti che scompariranno a partire dal 2026/27 per far fronte alla riduzione di studenti dovuta all’inevitabile calo demografico a cui andrà incontro il nostro Paese.

Il provvedimento introduce un sistema di formazione (all’inizio volontaria per tutti e poi obbligatoria per i neo-assunti) per i docenti e che, secondo la relazione tecnica al maxi-emendamento su cui Palazzo Madama ha votato la fiducia al governo la settimana scorsa e riportata oggi dal Sole 24 Ore – potrebbe portare nelle tasche dei prof, a partire dal 2026, 6.100 euro medi lordi, una tantum ogni tre anni.

Il conteggio parte dalla media ponderata del trattamento stipendiale dei docenti, che viene fissata a 40.669 euro; dopodiché si ipotizza di conferire l’elemento retributivo una tantum nella misura percentuale del 15% (valore medio tra il 10 e il 20 % stabilito dalla norma) del trattamento stipendiale, corrispondente a 6.100 euro. Ogni triennio visto che il meccanismo di aggiornamento in via d’introduzione avrà cadenza triennale.

Avrà l’una tantum chi supererà il percorso formativo (sono previste valutazioni intermedie e una finale) quindi non sarà un aumento per tutti. Quello dovrebbe arrivare con l’approvazione del nuovo contratto nazionale: al momento si parla di 90 euro medi di incremento lordo mensile, in pratica 50-55 euro netti. Domani è previsto un incontro all’Aran dove ci potrebbero essere già importanti novità.

LEGGI ANCHE:

Total
1
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Test di Medicina, cosa cambierà a settembre? Il commento della prof

Next Article

Altro che tesoro! In Italia chi trova un amico... trova un lavoro

Related Posts