Sconti su tasse e digital devid: gli atenei a caccia di studenti

Tra open day virtuali, webinar, test d’ingresso da casa o in presenza e aperitivi o concerti di orientamento, tutti gli atenei italiani sono impegnati in questi giorni a pubblicizzare la loro offerta formativa, in vista della fase 3 di settembre che dovrebbe coincidere con il ritorno in aula di una parte cospicua degli studenti universitari. O almeno questo è l’auspicio che il ministro Gaetano Manfredi esprime con cadenza quotidiana. E che tutti i rettori, a giudicare dalle iniziative messe in campo lungo la penisola, sono pronti a raccogliere, anche per allontanare lo spauracchio di un nuovo crollo delle immatricolazioni che molti osservatori pubblici e privati paventano.

Un rischio da scongiurare con tutti i mezzi in un Paese che, da un lato, occupa ancora il penultimo posto nell’Ue per laureati nella fascia 30-34anni (davanti alla sola Romania) e, dall’altro, ha già lasciato sul terreno 37mila immatricolati tra il 2004 e il 2019. Per aiutare gli atenei ad attrarre nuovi studenti il Governo ha stanziato nuovi fondi con il decreto Rilancio appena convertito in legge. Le linee di intervento scelte dal ministro Manfredi sono sostanzialmente due: 165 milioni (più 8 milioni per le Accademie e i Conservatori) servono a ridurre le tasse e aumentare le borse di studio; 62 milioni incrementano la dote emergenziale per università, Afam ed enti di ricerca prevista a marzo dal Dl ”Cura Italia” portandola a 112 milioni. E se la prima gamba si era già mossa – grazie al decreto attuativo 234 del 2020 che consente agli atenei di portare la no tax area da 13 a 20mila euro e di introdurre sconti dal 10 all’80% fino a 30mila euro di Isee – adesso anche la seconda può farlo.

C’è chi cerca di aumentare la soglia della no tax area. Il consiglio di amministrazione della Sapienza di Roma ha infatti approvato all’unanimità l’esenzione completa per le matricole e per gli studenti meritevoli con Isee fino a 24mila euro. La manovra da 8,5 milioni di euro, riguarderà circa 40.000 studenti dell’Ateneo, mentre un milione e mezzo di euro in più serviranno a incrementare il numero delle borse di tutorato, nell’ambito delle borse di collaborazione studenti e di quelle destinati a dottorandi e studenti magistrali. “Tutti noi abbiamo la consapevolezza che la situazione del Paese in questo momento richiede interventi straordinari – spiega il Rettore Eugenio Gaudio – e per questo abbiamo coraggiose, che hanno come obiettivo garantire il diritto allo studio”. Gli studenti hanno apprezzato: “Un ottimo risultato – afferma la senatrice accademica Matilde Santarelli dell’Unione degli universitari (Udu) – superiore anche alle direttive ministeriali. L’obiettivo, però, sempre quello di tutelare maggiori fasce di studenti, tra i più colpiti dalla crisi”.

Tra gli atenei pubblici della capitale anche Roma Tre ha deciso di andare oltre la soglia prevista dal ministero, portando la cifra a 20.500 euro. “Aggiungendo altre agevolazioni come chi si iscrive ad un corso triennale con votazione pari o superiore a 95/100 – spiega Chiara Bravetti, rappresentante degli studenti in consiglio di amministrazione – o alla magistrale con media a partire da 106″. Inoltre chi ha un parente stretto iscritto ad un corso può avere un ulteriore sconto con isee fino a 30mila euro. “Il problema risiede nel fatto che i fondi non coprono interamente l’ampliamento del diritto allo studio – sottolinea -, pesando di fatto sui singoli atenei e non equiparando gli interventi”.

Il ministro Manfredi, inoltre, ha avviato la ripartizione dei 112 milioni stanziati tra marzo e luglio. Di questi, 75 sono destinati alle università statali e 7 alle non statali. Il provvedimento ricorda che 30 milioni (più 3 nelle private) servono per mettere in sicurezza le sedi mentre gli altri 45 vanno alla riduzione del digital divide che questi mesi di didattica online ha reso ancora più evidente. Una parte (20 miloni) per misure rivolte agli studenti, l’altra (25 milioni) per gli investimenti degli atenei. Con una clausola di salvaguardia che fissa a novembre 2020 il monitoraggio delle spese effettuate a consente al ministero di recuperare e redistribuire i fondi eventualmente rimasti in cassa.

Marco Vesperini

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