Sciopero scuola, per il ministro Valditara è stato un flop: “Motivazioni basate su bugie dei sindacati”

Non ha raggiunto il 7% l’adesione del mondo della scuola alla mobilitazione dei sindacati andata in scena venerdì scorso in tutta Italia.

Un flop. Non usa giri di parole il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per definire lo sciopero andato in onda venerdì 17 novembre. Nel mondo della scuola, nemmeno il 7% ha aderito alla mobilitazione indetta dai sindacati Uil e Cgil. Anche se molti istituti non sono riusciti a garantire il normale svolgimento delle lezioni, alla fine lo sciopero generale per il mondo della scuola ha significato disagi contenuti.

“Perché uno sciopero abbia successo occorrono motivazioni forti. Evidentemente le motivazioni non sono state ritenute così significative, chi ha promosso questo sciopero lo ha promosso dicendo sostanzialmente che questo governo intendeva chiudere scuole, ridurre l’offerta sul territorio, aumentare le classi pollaio, tagliare personale. Nulla di tutto questo – ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – In Italia ci sono 40mila plessi scolastici, rimarranno 40mila, gli studenti continueranno a trovare la loro scuola e i docenti non verranno licenziati”.

“Massimo rispetto per chi ha deciso di scioperare, però anche qualche doverosa puntualizzazione: i dati ufficiali alle ore 19 di venerdì con quasi il 60% degli istituti rilevati e oggettivamente è una percentuale molto bassa 6,5% in assoluto una delle più basse dal 2014 in avanti” ha aggiunto il ministro Valditara.

L’agitazione, secondo i dati forniti dal ministro, ha riguardato il 6,5% dei “1,2 milioni di dipendenti del mondo della scuola”.

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