Quasi tutti gli studenti della più grande università d’Europa hanno partecipato agli eventi e alle serate dello spazio ex Dogana a San Lorenzo, Roma. Nel 2019, però, uno dei luoghi culto della movida universitaria rischia di scomparire. Su quegli spazi, infatti, è prevista la costruzione di uno studentato di lusso da 800 euro a posto letto. Il progetto è del gruppo olandese The Student Hotel (T-sh). Nato da un’idea dello scozzese Charlie McGregor, il format è stato esportato in Olanda, Spagna e Francia, è arrivato anche in Italia con due hotel a Firenze e uno a Bologna per il prossimo anno. Il 23.000 metri quadri dell’ex Dogana, scrivono Maurizio Franco e Maria Panariello sul Fatto Quotidiano, dovrebbero ospitare un progetto da 90 milioni di euro che prevede la ristrutturazione dell’edificio storico su viale dello Scalo San Lorenzo e la demolizione e ricostruzione dell’altro stabile. Otto piani da adibire a residenze e uffici che potranno ospitare fino a 900 persone tra studenti, liberi professionisti e turisti. È prevista perfino una piscina sul tetto. Non sembra proprio il target dello studente medio di Sapienza, quello che non riesce ad accedere agli alloggi in estrema carenza della capitale benché sia idoneo a riceverlo.
Ma chi possiede l’area? Lo stato. Si perché proprietaria diretta dell’immobile è la Residenziale Immobiliare 2004 Spa, una società creata ad hoc per “valorizzare” parte del patrimonio pubblico capitolino, a sua volta di proprietà per il 75% da Cassa Deposito e Prestiti Immobiliare, il braccio degli immobili della finanziaria pubblica Cassa Deposito e Prestiti e prestiti di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’83% (mentre per il restante 17% di diverse fondazioni bancarie). Ad occuparsi della bonifica e dell’ottenimento dei permessi sarà quindi Residenziale Immobiliare, e il tutto è contenuto nella vendita dei 90 milioni di euro. Poi, una volta sbrigate le pratiche con la pubblica amministrazione, The Student Hotel acquisterà definitivamente lo spazio e inizierà a costruire. “Se gli oneri di Cassa Deposito e Prestiti sono bonifica e permessi, 90 milioni di euro sembrano un po’ pochi”, commenta Paolo Berdini, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Roma. Che aggiunge: “Se questi sono i soldi, vorrei capire cosa si intende per valorizzazione”. E il cambio di destinazione d’uso da uffici ad albergo è garantito dal Piano Casa Regionale, “strumento di cui ormai si avvalgono tutti per piegare le regole di costruzione a Roma”, conclude.
“Un ulteriore schiaffo alla dignità degli studenti”, ad affermarlo sono i collettivi della Sapienza che sono pronti a dare battaglia. “Sono risultato idoneo per i posti alloggio ma sono stato costretto a prendere una stanza a 370 euro – racconta Emiliano, al primo anno di Psicologia -. Le borse sono sempre di meno e neanche un terzo degli idonei ne beneficia”. Emiliano è soltanto uno degli oltre mille studenti che pur avendo diritto ad un alloggio non possono riceverlo. Secondo i dati dell’associazione Link, su un totale di 3.082 studenti idonei per reddito, i vincitori di una residenza sono solo 1.987. I posti messi a disposizione da Laziodisu, l’ente regionale per il diritto allo studio, dovrebbero ammontare a 2.040 per Roma. Ma anche questi numeri sono spesso solo sulla carta. Federica, ad esempio, era risultata vincitrice in graduatoria ma la residenza di Valleranello, periferia sud-est della capitale, era troppo lontana dalla sua sede anche con il trasporto urbano, inoltre su 400 posti letto 35 risultano inaccessibili. Spazi comuni abbandonati, cucine non funzionanti, wifi semi funzionante. La ragazza ha preferito prendere una doppia da 275 euro condividendola con un’altra studentessa. Una vera e propria emergenza quella dell’edilizia universitaria denunciata più volte dagli studenti e al centro dell’ultima manifestazione contro la legge di Stabilità del 17 novembre.
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