Sapienza, a lezione si danno i numeri

La lezione, come tutte quelle universitarie che si rispettino, è iniziata con i quindici minuti di ritardo accademico. In cattedra, anzi questa volta lungo le scale del rettorato, Leonardo Gualtieri…

La lezione, come tutte quelle universitarie che si rispettino, è iniziata con i quindici minuti di ritardo accademico. In cattedra, anzi questa volta lungo le scale del rettorato, Leonardo Gualtieri, uno dei ricercatori di Fisica che sta protestando contro i tagli all’Università. Il tema del giorno: la riforma Gelmini. Questa volta però portata “in campo” in modo un po’ diverso.
L’insegnamento all’aperto, organizzato dagli studenti di Fisica de La Sapienza contro i «tagli», è stato supportato da lavagna, tabelloni e striscioni esposti, pronti a ricordare che la battaglia che si sta combattendo è  «Per un’università pubblica, libera e aperta a tutti».
Ma questa volta gli slogan anti-riforma hanno lasciato il campo a numeri, formule e tabelle matematiche. Il rapporto tra il numero di studenti e il numero dei docenti è servito ad esempio a spiegare il nostro gap rispetto ai paesi europei (abbiamo troppi studenti rispetto ai docenti), mentre il confronto tra la spesa media italiana per studente (8.600 dollari) e quella europea (12000 dollari) ha parlato da sé. E anche sull’età dei docenti le percentuali sono state buone alleate dei ricercatori. Basti pensare che l’Italia è in vetta alla classifica europea con il 54% dei docenti con età superiore ai 50 anni.
Anna Di Russo

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