Per moltissimi fuorisede della Capitale l’abbonamento ridotto sui mezzi pubblici è un miraggio: l’Atac lo concede, tra i non residenti, soltanto ai titolari di borsa di studio. Una minima parte del totale. Tutti gli altri devono invece pagare la tariffa intera. Una disparità che non piace alla comunità studentesca.
Per questo l’associazione universitaria di centrodestra Azione Universitaria (Au) ha promosso la campagna “un 18 che vale 30” che, nel suo primo giorno di lancio, ha già riscosso un grande successo nei cinque principali atenei romani: sono state raccolte complessivamente oltre 3.000 firme da consegnare al Comune di Roma ed all’Atac per ottenere, a favore degli studenti fuorisede, abbonamenti ridotti a 18 euro mensili e 150 euro annuali.
I promotori dell’iniziativa auspicano che il Comune non resti insensibile alle richieste dei ragazzi. “In questo momento di crisi profonda per l’Italia ed in particolar modo per gli universitari chiediamo al sindaco Alemanno di considerare la nostra proposta e di fare un passo in avanti verso i giovani universitari e le loro famiglie”, ha dichiarato Andrea Volpi, dirigente nazionale di Azione Universitaria e capogruppo per il centrodestra nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.
Manuel Massimo