Rivoluzione al test di Medicina: dal 2023 addio al concorsone. E da quest’anno meno domande di cultura generale

Il Ministero dell’Università prepara le nuove regole per il test di accesso alle facoltà a numero chiuso di Medicina. Dal 2023 non ci sarà più una prova nazionale ma gli studenti potranno effettuare i test più volte in un anno e “salvare” quello con il punteggio migliore. Novità anche per la prova in programma a settembre 2022: ci sarà meno cultura generale e più domande sulle materie disciplinari.

Addio al concorsone per il test di Medicina: dal 2023 cambieranno le regole per poter accedere alle facoltà di Medicina a numero chiuso nelle università italiane. Lo ha anticipato ieri la ministra Maria Cristina Messa in un colloquio con il Corriere della Sera e domani alla Camera verrà votata una risoluzione che impegna il Governo ad attuare alcune modifiche sostanziali ai test di ingresso (non solo quelli di Medicina dunque) in modo da renderli più accessibili e sempre meno “un terno al lotto” come era stato fino a questo momento. A quel punto dovrebbe arrivare il decreto del Ministero che andrà a fissare le nuove regole già a partire dal test del prossimo anno accademico che si apre a settembre.

Il cuore della riforma non riguarderà il numero chiuso (che verrà confermato anche se è in corso una interlocuzione con il Ministero della Salute per aumentare il numero dei posti a disposizione) ma le modalità di svolgimento dei test, già a partire da quello in programma per quest’anno.  Il test di settembre 2022 sarà ancora molto simile a quello degli anni scorsi. Sarà in presenza e cartaceo, ma con alcuni aggiustamenti. Sarà fortemente ridimensionata la parte delle domande di cultura generale (che dal 30% passano al 15%). La nuova organizzazione prevede domande di ragionamento logico e sulle materie disciplinari: in questo modo si premiano davvero gli studenti più preparati, valutandoli sulla base di test strettamente connessi a quanto si affronterà nel corso del primo anno di università.

Dal prossimo maggio gli atenei forniranno materiale online per le esercitazioni che potrà essere scaricato gratuitamente dagli studenti per prepararsi. E ad agosto ci saranno veri e propri corsi di preparazione, sempre online e gratuiti, curati dalle università. Chi vuole potrà fare anche un test di autovalutazione, il cui risultato resterà soltanto a disposizione dello studente stesso.

Dal 2023, invece, si cambierà totalmente. Non ci sarà più la giornata da incubo del concorsone. Ogni candidato farà un suo percorso che lo porterà a sostenere un esame Tolc (già utilizzati per i test di orientamento e ingresso da molte facoltà). Lo si potrà fare più volte all’anno a partire dal quarto anno delle superiori. Poi, nella data che il Ministero stabilirà, ognuno potrà inserire il risultato migliore nella piattaforma e si formerà una graduatoria nazionale. I posti saranno assegnati secondo le disponibilità degli atenei e le preferenze indicate dai candidati, come avviene già ora.

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