Riforma, incontro Gelmini-sindacati

sindacati.gifÈ fissato per oggi pomeriggio l’incontro tra i sindacati della scuola e il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini per un confronto sui temi «caldi» del settore. Al centro della riunione tutte le novità, e le conseguenti ricadute sul personale (dagli orari agli organici) previste nel piano programmatico che i ministri dell’Economia e dell’Istruzione hanno predisposto in base al decreto legge 112, che prevede consistente riduzione di risorse finanziarie per il sistema di istruzione, a partire dall’anno scolastico 2009-2010.
Le parti, perciò, dovranno confrontarsi su come si applicherà concretamente nella scuola primaria la novità del maestro unico, quali saranno le concrete ricadute sul personale, in che modo sarà strutturato il tempo pieno, quale soluzione è stata individuata per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria.
Il confronto riguarderà anche le ore di lezione (tempo scuola) e il tempo prolungato nella secondaria di primo grado, l’accorpamento tra scuole, la riorganizzazione degli istituti tecnici e professionali (tema che sarà trattato anche in un incontro specifico già fissato per martedì 23 settembre), in che modo si procederà alla revisione delle classi di concorso e alla riconversione professionale e quali saranno gli effetti che questi provvedimenti avranno sul personale della scuola.
Guerra di cifre. «Da alcuni giorni il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sta utilizzando, a sostegno delle proprie posizioni, percentuali e riferimenti quantitativi che lasciano intendere di poggiare su basi certe». Lo afferma il segretario generale della Flc (Federazione Lavoratori della Conoscenza) Cgil, Enrico Panini, che aggiunge: «In realtà la situazione, a partire dai fondamentali, non è quella descritta dal ministro ed è particolarmente grave che i cittadini possano formarsi le proprie convinzioni a partire da informazioni errate».
La spesa reale. Panini porta alcuni esempi: «Il ministro ha detto che la spesa per la scuola è fuori controllo». La Flc risponde che «non è vero. In questi anni la spesa per la scuola è costantemente diminuita. I dati del Miur – spiega Panini – rivelano che negli anni ’90 la spesa era il 3,9-4% del Pil, ora è il 2,8%».
Più studenti o meno docenti? All’affermazione della Gelmini che «aumentano gli studenti», la Flc ribatte sostenendo il contrario: «Dall’anno scolastico 2001/2002 a quello 2007/2008, gli alunni sono costantemente cresciuti mentre i docenti sono diminuiti del 4-5%, sempre secondo i dati del Ministero».
Manuel Massimo

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  1. sono un’insegnante ed anche una mamma di due bambini preoccupata doppiamente perche vedo davanti a me solo incertezza:mi sono laureata nel 96 e speravo in un grande futuro, dopo tutti i sacrifici fatti per ultimare i miei studi universitari.Solo nel 2004, dopo un gran numero di concorsi fatti finalmente mi arriva una telefonata che mi dice che sono entrata di ruolo nelle elementari .Ero felice, ma speravo in qulcosa di più.Ora sono al 5°anno di insegnamento e credo che il mio sia il lavoro più bello che ci sia, perche i bambini ti danno tanto e capisco quanto sia importante il mio lavoro.Chiedo così a chi è daccordo col maestro unico e con la privatizzazzione della scuola: avete veramente a cuore il futuro dei vostri figli? vi rendete veramente conto di cosal succederà?Ammettete di aver sbagliato ad aver dato fiducia a questo governo e scendiamo in campo contro questi criminali asserviti a questa nuova dittatura che vuole creare olo ignoranza.

  2. Insegno in una scuola elementare da diciotto anni, in una scuola a tempo pieno per l’esattezza. Sono sconvolta per il cambiamento che la nostra scuola subirà da questa riforma illuminata, che ha pensato bene di risolvere i problemi di bullismo con un grembiulino e un voto in condotta e conferire maggiore qualità educativa con il dimezzamento del personale docente e l’aumento dei bambini per classe. Insomma tutte maestrine e maestrini “dalla penna rossa”,sarà dura, ma rimarremo per sempre nei ricordi dei nostri alunni, e loro nei nostri…. Ma quali buoni sentimenti hanno ispirato la Ministra? O forse ha trovato ispirazione nella pedagogia delle casse dello stato? Lo so…sto facendo della facile ironia…dovrei tacere io, che ho tre mesi di vacanze all’anno…PAGATI!!! Che tristezza…ma la pedagogia, quella vera, quella che ci insegnavano alle magistrali e all’università dov’è sparita? Lo ricordo bene quando i miei professori dell’università di Bologna esaltavano il valore della didattica condivisa, dell’ importanza di più figure educative all’interno di una classe per uno sviluppo più equilibrato dell’ alunno. Il confronto é o non é alla base di ogni crescita culturale? Eh, CRESCITA CULTURALE……

  3. Aver letto le considerazioni scritte qui sopra mi sprona ancor di più nella PARTECIPAZIONE a tutte quelle iniziative che stano nascendo nelle scuole (sono un padre di un ragazzo all’ultimo anno di superiori e di una bambina della seconda elementare) Dobbiamo Svegliarci e far valere il BUON SENSO !!!! anche Incazzandoci…. Basta Basta !!! Torniamo a partecipare attivamente nella vita Sociale di questo paese di sonnabuli!!!!
    Luca

  4. I politici stanno mandando alla malora tutto ciò che è gestito dallo stato scuola compresa. Sono uno studente al terzo anno delle superiori: la scuola cade a pezzi e si vede; di certo questa “riforma” non farà che peggiorare le cose. Quello che bisogna fare è scendere in piazza tutti e con decisione, ma il vero potere non è nelle mani dei giovani perchè gli studenti non hanno l’ arma dello sciopero: quindi la protesta si deve estendere anche ai lavoratori.

  5. Ho 30 anni, sono una precaria della scuola secondaria, insegnanate di lingua inglese e tedesca e posso testimoniare direttamente dalla mia breve (3 anni) esperienza che non esiste nessun esuberò nè in termini di personale nè di spesa nelle nostre scuole, come affermano invece i “nostri” governanti.
    Per non essere costretta a gravare sul limitato bilancio scolastico, l’anno scorso mi sono sentita in dovere di portare personalmente alcuni pacchi di fogli di carta formato A4 volendo proporre ai miei alunni letture integrative oltre al testo (spesso molto dispersivo) in uso. Questo per evidenziare che già da tempo ogni possibile “spreco” in termini di carta, toner, materiale, insomma risorse è centellinato al massimo. E vivo in Liguria. Leggendo un articolo su Repubblica giorni fa sulle condizioni scolastiche indecenti in cui versano regioni quali ad esempio la Calabria, non oso immaginare lo sfacelo dopo i tagli preannunciati.
    Mi sento di esprimere pertanto la massima solidarietà a tutti i colleghi che in ogni regione di questa folle Italia, da tanti anni o da pochi come me, cercano di dare dignità e valore alla scuola pubblica con il loro lavoro e il massimo disgusto verso questo governo che non fa altro che tagliare nei servizi indispensabili a tutti per aumentare i privilegi di pochissimi.
    Alessia

  6. Ho la vaga impressione che, come al solito, si dice tutto e il contrario di tutto!
    Sono mamma di un bambino di 8 anni che frequenta la 3^ elementare: ha 6 RIPETO 6 insegnanti!!!!!!!!!! Noi mamme nemmeno riusciamo ad avere il tempo di conoscerne una che subito viene sostituita da un’altra che ricomincia daccapo, con un diverso sistema. A scapito dei bimbi che, come nel caso di mio figlio, a 6 anni magari masticavano già qualcosa di inglese e che ora invece non riescono a scrivere THE END.
    Non mi interessa quale governo abbia deciso cosa: la mia impressione è che siamo ancora una volta nelle mani dei 68ini che ancora sognano le rivoluzioni e che oggi, nascondendosi dietro ad un falso quanto becero intellettualismo, pensano solo a conservare il posto di lavoro! Avuto con chissà quali favoritismi, si sa!
    Nessun esubero? MA PER FAVORE!!!!!!!!!!!!!!!! Si vergognino coloro che fanno degli studenti uno strumento per fare politica…….e che politica poi!!!!!

  7. Rispondo a Luisella..ho 18anni e partecipo a ogni manifestazione ben organizzata nella mia città xkè penso sia l’unico mezzo x farci sentire nel campo scolastico..trovo assurdo ke Silvio Berlusconi abbia usato la minaccia di far intervenire le forze dell’ordine contro gli studenti durante le manifestazioni.
    Manifestare è un nostro diritto_
    nessuno ha usato gli studenti per fare politica…siamo noi se non l’avete ancora capito ke non approviamo questa riforma e nessuno ci sta ascoltando..
    -vogliono eliminare le scuole con meno di 400alunni!
    -nelle scuole elementari oltre a ritornare al maestro unico (e quindi togliere moltissimi posti di lavoro a insegnanti specializzati nella loro disciplina)si vogliono dividere le classi in bambini italiani e bambini stranieri_BISOGNA VERGOGNARSI DI QUESTO RAZZISMO ke ci farà arrivare alla totale mancanza di scambi culturali_
    -vogliono tagliari i fondi a scuole e università
    -la Gelmini non si degna nemmeno di parlare e ascoltare gli studenti
    è GIUSTO RIPRENDERCI IL NOSTRO FUTURO E NON ABBANDONARCI AD ESSO ASPETTANDO KE QUALCUNO CE LO MIGLIORI!DOBBIAMO IMPEGNARCI NOI IN PRIMIS XKé LA SCUOLA LA FACCIAMO E LA FREQUENTIAMO NOI.

  8. Rispondendo alla Sig.ra Luisella, non so come sia possibile un numero di insegnati così elevato per la classe di suo figlio, sicuramente nel suo caso le lamentele sono adeguate.
    Io parlo per la mia esperienza e posso confermare che in ogni ordine di scuola sia stata per incarichi annuali (scuola meda e superiore, per usare termini chiari a tutti) non c’è stato istituto dove non abbia dovuto affrontare problematiche inerenti a soldi scarseggianti (come l’esempio della carta appunto, o la colletta di professori per l’acquisto di testi per un ragazzino che non poteva permetterselo, per non gravare sulla spesa scolastica). Inoltre, a onor del vero, non ho mai incontrato nè professori fannulloni, nè tantomeno persone in più “a far niente” a scuola.
    Infine, per uscire dal caso singolo mio o della Sig.ra Luisella, il paradosso è che si vuole una scuola all’avanguardia, tecnologica e funzionante, con personale aggiornato, professori competenti e poi questo governo tra le altre cose ha bloccato la scuola di specializzazione secondaria (SSIS) impedendo a tanti giovani di conseguire l’abilitazione e si prefigge di bloccare il ricambio generazionale del corpo docente immobilizzando così l’istituzione scolastica in maniera vergognosa.
    E’ tutto un controsenso, e chiunque indipendentemente se sessantottino o no, di destra o sinistra, si rende conto che non c’è un criterio di miglioria in questo decreto ma solo una lotta al risparmio sulla pelle di tutti.
    Che inizino a riprendersi i soldi che mancano dall’evasione fiscale, che li strappino alle organizzazioni mafiose, che smascherino gli appalti truccati, che diminuiscano le agevolazioni dei politici, che non prelevino sempre e solo da istruzione, sanità, trasporti pubblici e da tutti quei settori che sono alla base di un paese civile.

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