Atteso, temuto e contestato il ritorno in aula al 70% in zona gialla e arancioni. Non tuti gli istituti possono garantire i numeri, mentre la Liguria punta al 100%
Ci siamo. Sono in 7,6 milioni di alunni a tornare complessivamente tra i banchi. almeno il 70% degli alunni delle superiori in zona gialla e arancione, assieme a tutti i più giovani di elementari e medie. In zona rossa invece è garantita la presenza del 50% alle superiori. Il tanto atteso rientro in classe è per (quasi) tutti. Con diverse eccezioni.
DEROGHE NECESSARIE
Alcuni istituti ricorreranno a deroghe, vista l’impossibilità strutturale di accogliere in aula tutti i ragazzi di classi numerose, rispettando le regole a partire dalla distanza. E’ soprattutto il problema delle grandi città. Scelte prese da “chi non ha la minima contezza della complessità dell’organizzazione scolastica “ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, rispetto ai numeri dati dal Governo.
LA SPIEGAZIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’
C’è preoccupazione per il ritorno tra i banchi. Alcuni focolai si sono già verificati all’interno delle classi rientrate nei giorni scorsi, ma il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli ha detto che “ci possiamo permettere un margine per riaprire alcune attività”, compresa la scuola. E invita le Regioni ad adeguarsi alle scelte del Cts e dell’esecutivo.
REGIONE CHE VAI DEROGA CHE TROVI
Ma come detto le deroghe non mancano. A Napoli solo il 50% degli studenti fa ritorno negli istituti, in base all’ordinanza emessa dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di fronte all’impossibilità dei plessi scolastici di rispettare le norme previste. In Puglia l’ordinanza del presidente Michele Emiliano lascia “libertà di coscienza” alle famiglie che possono decidere di lasciare fino alla fine dell’anno i loro figli in Dad.
L’ESEMPIO DELLA LIGURIA
Nessuna deroga e obiettivo opposto in Liguria. Dove si spera di essere al 100% prima dlela fine dell’anno scolastico, “se le condizioni sanitarie lo consentiranno e se sarà possibile intervenire sul trasporto pubblico” ha detto il presidente Giovanni Toti.