Nello scenario dalle tinte fosche che sta avvolgendo il mondo universitario, il ministro Mariastella Gelmini è certa che un lato positivo c’è. Almeno per quanto riguarda i ricercatori. Perché se un ricercatore ha “un buon progetto di ricerca e meno di 40 anni può ottenere da subito un finanziamento fino a 300mila euro in tre anni. In questi giorni stiamo ultimando il bando”.
Lo ha affermato in un’intervista a “La Stampa” pubblicata sabato, immaginando di parlare direttamente a un giovane ricercatore deciso a lasciare l’Italia. “C’è un fondo di 60 milioni di euro – ha continuato – pensato proprio per i giovani ricercatori che presentino un progetto di ricerca giudicato meritevole da una commissione tecnica di livello internazionale”.
“Abbiamo stanziato – ha precisato la Gelmini – 40 milioni per assumere mille e cento nuovi ricercatori. Anche questi da subito, portando così a 24mila il loro numero complessivo nelle università. Poi ci sono i circa 50mila degli enti. La ricerca e i giovani sono una priorità. Il Paese – spiega ancora il ministro – sta attraversando un momento duro. Ci sono stati tagli di spesa per tutti. Anche i sistemi scolastico e universitario hanno dovuto farsi carico della loro parte: 900 milioni per la scuola in tre anni, più un taglio di 87mila insegnanti e 44mila impiegati. Quanto alle università – ha aggiunto – è stato bloccato il turn over per l’80%: ne escono cinque e ne entra uno. Scelte dolorose ma inevitabili”.
Rispetto alla questione scuola poi ha spiegato che “il sei agosto incontrerò le parti sociali e dirò loro due cose. La prima: decidiamo insieme come applicare la manovra economica, modi priorità, settori. Seconda: ho ottenuto dopo mille discussioni che il 30% di ciò che si risparmia venga reinvestito nella scuola con un criterio ‘premiale’, dando di più, cioè, agli insegnanti che più si sono impegnati. È il primo passo verso un percorso di carriera che vorrei introdurre nella professione docente”.
Manuel Massimo
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