Ricerca, se la fusione nucleare passerà anche per l’Italia: nel Lazio 600 milioni di euro per il polo test DTT

Si chiama Divertor Tokamak Test e l’impianto verrà costruito a Frascati nei prossimi cinque anni. Mentre nel 2032 sarà operativo il reattore a fusione ITER nel Sud della Francia

Il sogno di avere energia pulita dalla fusione nucleare si avvicina sempre di più. Gli investimenti, sopratutto in questi tempi di crisi energetica, stanno aumentando a livello internazionale. Al progetto ITER, infatti, partecipano tutti: Europa, Giappone, India, Cina, Corea, Stati Uniti e Russia. Si tratta del reattore in costruzione nel Sud della Francia e che dovrebbe diventare attivo nel 2032. In Italia ci sono più partite in gioco, il progetto Divertor Tokamak Test (DTT) che costerà 600 milioni di euro – con una ricarduta di circa 1500 posti di lavoro – intorno a Frascati, nel Lazio, e consorzio RFX (Reverse Field eXperiment) di Padova.

Il progetto di Padova e MITICA

In Italia si sta realizzando un accendino gigante. Si chiama MITICA ed è la macchina del progetto RFX, secondo quanto riportato dal Cnr nelle parole dell’ingegner Vanni Toigo, l’impianto dovrà “accelerare un atomo per portarlo a realizzare altissima energia grazie alla forza elettrica”. L’operazione, come si potrà dedurre, è più semplice a dirsi che a farsi: “Non si agisce su un atomo neutro – spiega lo scienziato – ma su uno ione, invece di sottrarre aggiungiamo un elettrone per dare la carica, creando un’enorme sorgente per produrre corrente. La forza elettrica che estrae le particelle arriva fino a 1 milione di volt, poi quando queste escono dalle griglie hanno sia energia che ancora carica, e passano attraverso altri oggetti che la tolgono, poi entrano nel plasma dove produrrà energia”.

Dobbiamo immarginarci un’enorme pentola a pressione piena di buchi e l’intero procedimento come un percorso tra gas isolanti, acceleratori, neutralizzatori e, appunto, tokamak, un parola russa che indica una camera toroidale con spire magnetiche, nel quale onde elettromagnetiche provocano il riscaldamento interno al reattore nucleare a fusione. A Frascati e in Francia su userà quello, ma a Padova si sta lavorando al “reverse field pinch”: una camera il cui plasma stesso si autoalimenta torcendosi per arrivare ad oltre 10 milioni di gradi. Si chiama SPIDER ed è un prototipo in piccolo di MITICA. Da anni fornisce informazioni preziose agli scienziati. Il “ragno” infatti “funziona a soli 100mila volt – sottolinea Toigo -. Ripartirà a metà di quest’anno”, Al progetto RFX, consorzio tra CNR, ENEA, Università di Padova, INFN, Acciaierie venete, lavorano 200 persone e le competenze spaziano dalla fisica alla termomeccanica, dall’ingegneria alla chimica. MITICA inizierà la sua corsa nel 2025, su scale molto più alte. Tra 40 o 50 anni dicono gli esperti si potrà arrivare a produrre energia pulita per tutti.

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