Recovery plan: le lauree abilitanti

Il Recovery plan presentato ieri in Parlamento dal Presidente Draghi vuole realizzare un più veloce accesso al mondo del lavoro attraverso le lauree abilitanti. L’esame di stato post lauream sarà così solo un ricordo per chi vorrà esercitare alcune professioni. Il governo con questa riforma vuole sostenere i giovani facilitando il loro accesso diretto ad alcune categorie professionali.

La novità è la laurea abilitante, che era già parte del disegno di legge approvato lo scorso ottobre, su proposta dell’ex Ministro dell’Università e della Ricerca Manfredi. L’attuale governo ripropone questo cambiamento e ha l’intenzione di renderlo presto una realtà. Nel Recovery plan viene infatti abolito l’esame di stato per alcune categorie di laureati per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Nei piani del governo l’esame di laurea andrebbe a coincidere con l’esame di stato. Durante gli anni di studio gli studenti universitari dovranno tuttavia svolgere un tirocinio abilitante, che avrà valore pratico valutativo e renderà la loro preparazione più integrata sotto il profilo tecnico-pratico. Nel momento della proclamazione di laurea riceveranno quindi i titoli necessari per esercitare la professione prescelta. Questa radicale semplificazione delle modalità di accesso al mondo del lavoro vuole modernizzare il Paese con un occhio di riguardo verso i giovani.

Quali sono le lauree abilitanti?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che diventino abilitanti le lauree magistrali a ciclo unico di odontoiatria, farmacia, medicina veterinaria, psicologia. Stesso cambiamento riguarda anche alcune lauree professionalizzanti come tecniche agrarie e forestali, tecniche industriali e alimentari, edilizia e territorio.

I titoli universitari abilitanti riguardano quindi le seguenti professioni:

  • agrotecnico
  • farmacista
  • odontoiatra
  • perito agrario
  • perito industriale
  • psicologo
  • veterinario

Total
1
Shares
Lascia un commento
Previous Article

La Normale di Pisa tra le migliori 25 università al mondo per la classifica Rur. Al top resta Harvard

Next Article

Autonomi, giovani e donne: ecco chi ha pagato il prezzo più alto della crisi da Coronavirus

Related Posts