Quando l’utopia prende forma

Stefano Caldoro ospite al “Sabato delle idee”: Napoli, la città del futuro. La parola ai giovani

“Vendetevi la bella giornata!” “Vendetevi la musica” “Fate in modo che l’università sia una sorta di collocamento” “Noi non vogliamo restare all’estero, convinceteci a tornare!”. Ecco come rispondono alla crisi i giovani laureati campani: Alessio Gemma laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, Lorenzo Pone dal Conservatorio di San Pietro a Majella, Angelo Farnetano laureato in Ingegneria Civile presso la Federico II e infine Annalisa Scognamiglio laureata in Economia presso lo stesso ateneo.
Sono stati loro i veri ospiti dell’ultimo appuntamento de “Il Sabato delle Idee”: Napoli, la Città del futuro. Moderatore della mattinata presso la Fondazione Sdn presieduta da Marco Salvatore, è stato Virman Cusenza direttore de “Il Mattino” che ha subito dato la parola ai giovani a dimostrazione della priorità che essi rappresentano. “Parlare di rischio e declino non è assolutamente esagerato, l’accostamento nazionale di calcio – paese sembra proprio adatta” ha spiegato Cusenza. Alessio Gemma ha letto alla platea un suo racconto “2030: la Napoli del futuro” dove vivremo nel lusso sfrenato, dove il benessere sarà per tutti ma dove avremo i bei monumenti sotto campane di vetro, dove ci venderemo la bella giornata di sole, dove la raccolta differenziata sarà fatta seguendo una canzone tipica napoletana al giorno: “Con questo racconto ho risolto il problema dei rifiuti, della sanità, del turismo. Vendetevi la bella giornata, così si esce dalla crisi!” ha spiegato Gemma. Duro ma concreto ha passato la parola a Pone che, sulla stessa linea d’indirizzo, ha spiegato che in Campania si investe troppo poco in musica e cultura. “Nel ‘600 avevamo vanti ma mica possiamo continuare a lodarci per cose vecchie quasi mezzo secolo?” ha provocato. Farentano, da buon ingegnere, ha spiegato invece quanto Napoli non sia per nulla una città a misura di studente. “Oltre a queste barriere, c’è da aggiungere che non dovremmo essere noi a cercare lavoro fuori. Le aziende dovrebbero venire in università a cercare i talenti migliori” ha spiegato Farentano. Infine la Scognamiglio che attualmente lavora in America ha affermato: “Vorrei tornare in Italia, a Napoli, per mettere in pratica ciò che sto imparando, ma dovete convincermi a tornare. Che speranze ho?”.
Sicurezza, identità, equità in sostituzione di libertè, ègalitè, fraternitè” ha affermato il professore e architetto Bernardo Secchi parlando di ciò che necessita la modernità. L’assessore allo sviluppo economico della Regione Campania Sergio Vetrella ha dichiarato: “Fare il proprio interesse recando danni agli altri non è fare il proprio interesse, non è far bene ai giovani e ai nostri figli. Tutti devono vivere nel rispetto della legge, pagando le tasse, abolendo i favoritismi. Perché il proprietario del grande albergo di Capri non paga il biglietto dell’aliscafo e la signora che si rompe la schiena ogni giorno si?”.
La parola è passata poi al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro che sotto la provocazione di Cusenza ha scelto di iniziare il suo discorso partendo dalla Nazionale di Calcio Italiana: “Nel calcio c’è bisogno di un’azione di verità: dobbiamo ammettere che i calciatori erano in condizioni non buone per sostenere l’incontro. Allo stesso modo abbiamo bisogno di un’azione di verità. Senza nasconderci, vedere effettivamente dove siamo, cosa possiamo”. E ha infatti continuato: “Se non mettiamo i conti al loro posto come possiamo pretendere di andare al tavolo a chiedere qualcosa? Il principio etico che chi sbaglia paga va rigorosamente applicato! La legge è legge e dobbiamo inziare a vivere nella responsabilità”.
Spesse volte il Governatore ha ripetuto che “la legge è legge” e questo non può che illuminare positivamente i cittadini. Al cambio di “amministrazione” ognuno ha speranze di veder cambiate in meglio le cose che non vanno, iniziare dal mettere a posto i nostri errori può essere davvero un buon inizio per costruire, successivamente, qualcosa che resti in piedi.
Costruiamole queste utopie possibili!
Martina Gaudino

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