Preside si toglie la vita alla vigilia dello sciopero contro di lui

Vittore Pecchini, 57 anni, guidava otto scuole del centro storico veneziano. Contro alcune sue decisioni si erano espressi consiglieri comunali, assessori e anche deputati. Si è ucciso sabato, dopo che nelle scorse settimane era stato molto contestato per la sua gestione della scuola

Il preside del più importante liceo veneziano, il classico Marco Polo, si è suicidato alla vigilia dello sciopero contro di lui. Ha ingerito una dose letale di farmaci e ha fatto un’ultima telefonata alla sua compagna per dirle addio. Poliglotta, esperto navigatore, animo sensibile. Vittore Pecchini, 57 anni, attraversava un momento difficile, privato e professionale. Gestiva otto scuole del centro storico veneziano.
Lettere, assemblee, comunicati, picchetti davanti all’ufficio scolastico. La questione è arrivata anche in Comune. Contro alcune sue decisioni si erano espressi consiglieri comunali, assessori e deputati. Oggi professori, ragazzi e sindacati avrebbero scioperato per ribadire il «no» alla gestione Pecchini. Sciopero revocato dopo la notizia della sua scomparsa. Pecchini non ha lasciato biglietti né dato motivazioni del suo gesto.
Era diventato preside del Marco Polo a inizio anno e da circa due mesi stava facendo discutere molto per la sua decisione di accorpare le classi del terzo e quarto anno, una scelta che secondo chi lo contestava avrebbe provocato un sovraffollamento di studenti in aule troppo piccole, con conseguenti rischi per la sicurezza. Veniva inoltre contestato a Pecchini un conflitto d’interesse nella scelta di destinare all’istituto Venier-Cini, sempre da lui diretto, le aule della scuola elementare XXV aprile, sull’isola di Sacca Fisola, e non più alle classi dell’indirizzo musicale del Marco Polo, come era stato deciso nel 2018 dal precedente dirigente scolastico.
La questione dell’accorpamento delle classi era finita anche al comune, dove il Consiglio comunale aveva votato una mozione a sostegno delle proteste contro le decisioni di Pecchini. La situazione però non si era sbloccata, e studenti, professori e genitori del Marco Polo avevano deciso di organizzare uno sciopero e una manifestazione davanti all’ufficio scolastico regionale. «Dappertutto ho applicato gli stessi criteri», aveva detto alcune settimane fa in sua difesa, secondo il Corriere del Veneto. «Otto scuole, le mie, tutte ospitate in palazzi antichi con gli stessi vincoli di agibilità che hanno le scuole veneziane».
Pecchini era nato a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, e nella sua carriera aveva diretto diversi istituti scolastici sia in Italia che all’estero. Era un grande appassionato di vela, uno sport che l’aveva portato a vivere per un periodo girando il mondo in barca. «Siamo affranti dalla notizia», hanno raccontato i rappresentanti dei contestatori al Gazzettino. «Ci siamo confrontati con il professor Pecchini in modo trasparente e solo a livello istituzionale, perché avevamo come interlocutori il dirigente scolastico, l’ufficio territoriale e quello regionale. Il piano istituzionale non aveva nulla a che fare con quello umano e con quel rispetto, stima e considerazione che abbiamo sempre avuto nei confronti di Pecchini».
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