Più di un milione di studenti non sceglie la religione cattolica a scuola. Licei artistici i più laici

Indagine condotta dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e #datibenecomune sulla religione cattolica a scuola. Su più di 7 milioni di studenti, il 14,7% ha scelto di non avvalersi dell’insegnamento. Tra le regioni più laiche ci sono Toscana ed Emilia-Romagna. Basilicata e Campania quelle più religiose. E nei licei artistici quasi 1 studente su 3 non segue l’ora di religione.

Sono più di un milione gli studenti italiani che hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nelle nostre scuole. A rivelarlo è un’indagine portata avanti dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e #datibenecomune che sono venuti in possesso dei dati ufficiali a seguito della richiesta di accesso civico presentata al Ministero dell’Istruzione.

Secondo l’indagine sono i licei artistici le scuole “laiche” con una percentuale del 28,44% di studenti che scelgono di non avvalersi dell’insegnamento della religione mentre tra le regioni primeggia la Toscana con il 25,23% di ‘no’. “Tra i tanti dati che il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione nel suo Portale unico dei dati della scuola mancano quelli relative all’Irc – ha spiegato Andrea Borruso di #datibenecomune – per cui finora l’unica fonte di informazione in merito a una questione così rilevante che riguarda cosa succede nelle scuole pubbliche italiane era, paradossalmente, la Conferenza episcopale italiana, la quale però snocciola solo delle percentuali per macroaree. L’auspicio è che a seguito di questa iniziativa congiunta i dati vengano pubblicati in formato aperto e interoperabile direttamente dal Ministero”.  

“Il Ministero non ha risposto a tutte le nostre domande – spiega il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene – Per esempio non sappiamo il dettaglio delle scelte alternative all’insegnamento della religione cattolica, perché – ci hanno spiegato – è un dato non rilevato. Gli elementi che ci hanno fornito rappresentano però un primo passo importante, che consente di estrarre informazioni inedite e interessanti”.  

In totale, nell’anno scolastico 2020/21, su 7.214.045 studenti frequentanti le scuole statali, 1.014.841 non si sono avvalsi dell’Irc (il 14,07%), con un trend in crescita (erano il 12,90% nel 2018/19 e il 13,53% nel 2019/20). Le tre regioni con il più alto tasso di non avvalentisi sono Toscana (25,23%), Emilia-Romagna (24,84%) e Liguria (24,61%), quelle con i tassi più bassi Molise (3,16%), Campania (2,72%) e Basilicata (2,57%). A livello di provincia, si va da Firenze con il 36,67% a Barletta-Andria-Trani con l’1,56%.

La scelta di non avvalersi dell’Irc cresce con l’età (scuole dell’infanzia 10,59%; scuole primarie 10,20%; scuole secondarie di primo grado 12,73%; scuole superiori 19,76%). Per quanto riguarda le scuole superiori, il tasso è più alto negli istituti tecnici e professionali (22,76% e 23,49%, rispettivamente) che nei licei (16,05%), con l’eccezione dei licei artistici che vantano il record del 28,44%.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Maturità2022: ecco i consigli del Ministero su crediti, colloquio e punteggio finale

Next Article

Bianchi parla delle tracce della maturità: "Le ho viste. Sono tutte bellissime". E apre all'orale senza mascherine: "Deciderà il presidente di commissione"

Related Posts
Leggi di più

Via libera del Senato al ddl Valditara sul voto in condotta

Fortemente voluto dal ministro dell'Istruzione, il ddl prevede diverse novità relative al comportamento degli studenti: bocciatura con il 5 in condotta, 'esamino' con il 6 e sanzioni in caso di violenze. Il provvedimento passerà adesso alla Camera