Dalla Columbia ad Harvard continua la protesta degli studenti delle università statunitensi

Se dal 7 ottobre le manifestazioni erano in solidarietà con le vittime israeliane ora gli studenti chiedono il cessare il fuoco a Gaza dopo l’uccisione di 34mila persona da parte dell’esercito israeliano

Davanti alla Columbia University di New York da settimane sono accampate decine di tende in segno di protesta, il 18 aprile sono stati arrestati 108 manifestanti e ora gli studenti che occupano il campus tra striscioni e bandiere stanno venendo sospesi. Si tratta di un movimento di protesta che riguarda almeno 15 università statunitensi tra cui Harvard, la Columbia University, Yale, la New York University e il MIT, che si sta espandendo a macchia d’olio nel Paese e che riguarda l’attuale situazione nella Striscia di Gaza.

Le proteste per il cessate il fuoco a Gaza

Le proteste sono cominciate dopo l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023 e, se inizialmente erano soprattutto manifestazioni di solidarietà per le vittime israeliane, ora gli studenti chiedono il cessate il fuoco a Gaza dove sono ormai state uccise più di 34mila persone e, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), “in sei mesi sono morti più bambini che in tutti i conflitti del mondo negli ultimi quattro anni”.

Le manifestazioni sono principalmente pacifiche, ma non sono mancati scontri con le forze dell’ordine che hanno fatto irruzione nei campus: la situazione è piuttosto tesa e sono state convocate riunioni di emergenza per i docenti. La settimana scorsa la rettrice della Columbia Nemat Shafik è stata chiamata al Congresso per un’audizione sul contrasto all’antisemitismo all’interno dell’università, poco dopo ha chiesto alla polizia di sgomberare il campus dichiarando che le tende stavano mettendo “a repentaglio il regolare funzionamento dell’università”.

Arresti e repressione nei campus

Nel frattempo le rettrici di Harvard e della Penn State si sono dimesse in seguito alle accuse di non aver fatto abbastanza per arginare gli episodi di antisemitismo e fermare le manifestazioni. D’altra parte alcuni allievi della Emory University di Atlanta, in Georgia, si stanno rifiutando di accettare la laurea conferitagli dall’istituto per protesta sul modo in cui stanno venendo represse le proteste da parte delle forze dell’ordine. L’ondata, però, non si ferma e arresti e sospensioni contribuiscono ad alimentare l’indignazione e ad allargare il numero dei campus coinvolti.

Secondo il New York Times, potrebbero venire presto coinvolte anche università fuori dagli Stati Uniti. «Ci sono stati alcuni primi segnali in tal senso questa settimana», scrive il quotidiano. Mercoledì, infatti, gli studenti dell’Università di Sydney in Australia hanno allestito un accampamento di protesta e lo stesso hanno tentato di fare 50 studenti della Sorbonne a Parigi, subito sgomberati dalla polizia.

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