Pd in Crui, Lega in Commissione

montecitorio.jpg«Il governo inserisca nel Dpef l’impegno a riportare il finanziamento statale del sistema universitario a livelli medi europei, in un quadro di profonde riforme», cui anche il Partito Democratico è pronto a contribuire. È la richiesta emersa durante un incontro tenutosi ieri a Piazza Rondanini tra la Conferenza dei Rettori (Crui) e i due esponenti del Pd Giuseppe Fioroni e Luciano Modica, responsabili rispettivamente dei settori Educazione e Università.
Il presidente della Crui Enrico Decleva e i rettori che fanno parte della Giunta hanno discusso con loro il disegno di legge di riforma dell’università presentato in Parlamento dal Pd. La Crui, dal canto suo, esprime interesse e apprezzamento per tutti i contenuti del disegno di legge, auspicando che in Parlamento si apra un dibattito costruttivo per ottenere il rilancio e la riorganizzazione dell’università.
Lega: “Docenti, ruolo unico”. Abolizione delle attuali due fasce, considerato che risultano prive di ogni giustificazione logica e razionale, e l’istituzione del ruolo unico dei professori universitari, interpretando in maniera inequivocabile «l’unicità della figura docente». È questa la “rivoluzione” nel mondo universitario contenuta nella proposta di legge presentata ieri in Commissione Cultura, alla Camera dei Deputati, dalla parlamentare e capogruppo della Lega Nord Paola Goisis.
«Quanto alla figura del ricercatore universitario – spiega la parlamentare del Carroccio – essa riveste ancor più oggi un ruolo importante nell’Università, come soggetto nella ricerca e nell’innovazione, specialmente in quelle facoltà votate più di altre all’impegno nella ricerca scientifica e tecnologica. Per venire incontro alle legittime aspettative dei futuri docenti – sottolinea – nel provvedimento abbiamo perciò previsto l’istituzione del ruolo dei ricercatori universitari attraverso la regolazione del reclutamento, della progressione meritocratica in carriera, della mobilità, dei diritti e dei doveri del ricercatore».
«Si tratta – spiega Goisis – di porre in essere tre diversi profili di avanzamento nella carriera: il ricercatore, il primo ricercatore, il dirigente della ricerca; ma anche di porre regole per la mobilità dei ricercatori ‘in entrata e in uscita’ dalle Università e/o dagli enti di ricerca. A tal fine è stato stabilito che i ricercatori degli enti siano equiparati, ai fini della mobilità, ai ruoli universitari del corrispondente profilo di ricercatore. La questione relativa a come rendere praticabile la mobilità tra le due gambe della ricerca pubblica, quella universitaria e quella degli Enti, è un’anomalia tutta italiana – conclude Goisis – ma la proposta di legge in esame cerca di affrontare questo problema, rendendo più omogenei i meccanismi di reclutamento dei ricercatori universitari».

Manuel Massimo

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