Parte la caccia alle cattedre per le materie STEM: 37mila aspiranti docenti per 1700 posti

Domani scatta il concorso straordinario bis per l’assunzione di personale docente per la Secondaria di I e II grado nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per Matematica e Fisica le probabilità di vincere sono molto basse: solo 366 posti per quasi 20mila candidati.

Più di 37mila concorrenti per poco meno di 1700 posti: si svolgeranno a partire da domani martedì 3 maggio e poi il 4 e 5 maggio le prove per le classi di concorso per le materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), nell’ambito del Concorso straordinario bis per l’assunzione di personale docente per la Secondaria di I e II grado. Per le materie STEM sono previsti 37.158 partecipanti per 1.685 posti messi a bando.

Secondo il Ministero dell’Istruzione per la classe A020 (Fisica) ci saranno 2.825 partecipanti per 202 posti; A026 (Matematica), 7.657 partecipanti per 438 posti; A027 (Matematica e Fisica), 3.820 per 421 posti; A028 (Matematica e Scienze), 19.305 per 366 posti; A041 (Scienze e Tecnologie informatiche), 3.551 per 258 posti.

Intanto sul decreto reclutamento i presidi prendono le distanze dalle perplessità avanzate dai sindacati. “Ci sono elementi di indubbio interesse. Tra le novità più positive segnalo l’introduzione di un percorso
universitario
e accademico di formazione iniziale e abilitazione che dovrà accertare la capacità dei docenti di ‘progettare percorsi didattici flessibili e adeguati alle capacità e ai talenti degli studenti da promuovere nel contesto scolastico, al fine di favorire l’apprendimento critico e consapevole e l’acquisizione delle competenze da parte degli studenti'”. Lo dice il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli. “Altro elemento che valuto positivamente è che la formazione del personale docente dovrà essere continua e obbligatoria, svolta al di fuori dell’orario di insegnamento, in prosecuzione di quella iniziale, secondo un sistema integrato che vuole portare nella scuola nuove metodologie didattiche, competenze linguistiche e digitali. Per una valutazione più approfondita attendiamo il decreto del Presidente del Consiglio che stabilirà più in dettaglio quali dovranno essere le competenze dei docenti”, prosegue.

Unica critica il sistema dei concorsi, con la bocciatura della scelta di organizzarli su base locale. “Si continua però – conclude il presidente dell’ANP – a voler gestire i concorsi centralmente, a livello regionale o interregionale, secondo un modello che si è sempre dimostrato fallimentare anziché attribuirne la competenza alle istituzioni scolastiche. Da tempo chiediamo un cambiamento del reclutamento in tal senso ma, da questo punto di vita, non vediamo novità”.  

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