Nel Sud Italia 150mila iscritti in meno in cinque anni

Le scuole del Sud Italia soffrono di un’emorragia continua che in meno di cinque anni ha portato alla perdita di 150mila iscritti, mentre al Nord il numero di studenti è aumentato di 200mila unità.

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Le scuole del Sud Italia soffrono di un’emorragia continua che in meno di cinque anni ha portato alla perdita di 150mila iscritti, mentre al Nord il numero di studenti è aumentato di 200mila unità.

Questa è la fotografia impietosa che arriva dai dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione.

La ricerca del Miur dice che in cinque anni si sono persi in totale il 4,8 per cento degli studenti e il calo principale si ha nella scuola primaria (-5,8 per cento, ossia meno 41mila iscritti). I casi peggiori si registrano in Molise, Basilicata e Calabria, dove negli istituti superiori il calo è stato addirittura di qualche punto sopra il 10 per cento.

Secondo l’Anief, associazione sindacali professionale, si tratta di “dati inequivocabili, che non possono in alcun modo far giungere a conclusioni positive e rassicuranti. Prima di tutto perché, nonostante siano passati più di 150 anni dall’Unità d’Italia, ancora rimane irrisolto il problema del troppo diverso sviluppo delle aree del Paese“.

Le cause vanno ricercate sicuramente nella forte riduzione del tasso demografico e l’aumento dei flussi migratori ma l’Anief conferma: “Assieme a certi andamenti, che potremmo definire ‘fisiologici’, si deve registrare il colpevole fenomeno dei mancati investimenti da parte dello Stato, della scarsità delle idee e delle risorse messe a disposizione dal Governo centrale“.

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