Impegno e merito per andare avanti e una prospettiva di ampio respiro per far crescere il sistema dell’istruzione. Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano la necessità di riforme di lungo periodo e condivise vale “anche per l’università”.
Così il presidente – durante la cerimonia di intitolazione dell’Università di Bari, ad Aldo Moro, ed all’inaugurazione del 85esimo anno accademico – ha espresso il suo parere sull’andamento generale del sistema universitario, non tralasciando riferimenti e parole di apprezzamento per la riforma universitaria del ministro Gelmini.
“Ho apprezzato gli impegni di predisposizione a ogni verifica dei processi e risultati, sulla base di efficaci e rigorosi meccanismi di valutazione e quindi di riconoscimento del merito. È a ciò che appare orientato il progetto di riforma universitaria presentato in Parlamento”.
Parole che non sono servite ad alleviare il malcontento generale degli studenti per la riforma Gelmini. Gli studenti infatti si dicono arrabbiati e delusi per il contenuto della riforma preparata dal ministro Gelmini.
“Noi che abbiamo scelto di non fuggire dalla nostra terra – scrivono gli studenti di Link-Unione degli universitari e i Collettivi di lettere e filosofia, di medicina e dei fuorisede di Bari – dal difficile sud Italia, noi che abbiamo deciso di tornare dopo essercene andati nel tentativo di cambiare ciò che sembra immutabile, noi siamo le prime giovani generazioni senza un futuro. Noi scegliamo di restare e troviamo intorno a noi solo ostacoli”.
Una lettera-denuncia, come la definiscono gli stessi studenti, rivolta “alle generazioni che ci hanno preceduto” perché su di esse ricade “la colpa di aver costruito un Paese profondamente iniquo”.