Il voto finale della riforma Gelmini è slittato a oggi pomeriggio (23 dicembre 2010), mentre il Presidente della Repubblica ha accolto una delegazione di studenti per ascoltare le loro ragioni, plaudendo alle armi bianche dell’ironia con cui gli studenti hanno condotto la loro protesta: pacchi regalo e oggetti di cartapesta hanno sfilato tra le vie dei principali capaluoghi del paese.
Un gesto non solo simbolico, ma di apertura e dialogo verso il mondo della conoscenza: Il Capo dello Stato, ricevendoli, avrebbe detto agli studenti: «Inviatemi le vostre proposte alternative, le valuterò».
I manifestanti hanno dichiarato: “Il Presidente della Repubblica si è detto pronto a esaminare le nostre alternative alla riforma e si è complimentato per la riuscita della manifestazione”. Il Presidente ha preso atto delle nostre istanze e in questo momento è l’unico interlocutore che abbiamo. Il distacco tra la nostra generazione e le istituzioni del Paese oggi per la prima volta oggi sembra parzialmente colmato”.
Gli studenti affermano che se il ddl dovesse essere approvato non si arresteranno nella loro pacifica protesta: “Non si tratta di contrastare un singolo decreto, ma di contrastare una linea di azione politica e sociale che potrebbe costituire una via senza ritorno- dichiara Paola, laureanda in Piscologia alla Sapienza.
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