«Chi pratica la violenza politica, per qualunque ragione o ideologia, è uno sconfitto». Lo scrive, in un intervento in prima pagina sul quotidiano ‘Liberazione’, il ministro della Gioventù e presidente di Azione giovani Giorgia Meloni, parlando dell’aggressione subita pochi giorni fa da tre militanti di sinistra nel quartiere Ostiense a Roma, di ritorno da un concerto in memoria del loro compagno Renato Biagetti, ucciso a coltellate due anni fa sulla spiaggia di Focene.
«Non sfuggo – scrive la Meloni – al mio dovere di replica. Non ho fatto particolari dichiarazioni in merito all’odioso episodio semplicemente perché non avrei aggiunto nulla a ciò che dichiaro instancabilmente da più di dieci anni».
«Dunque, senza reticenza alcuna – scrive ancora la Meloni – sono a ribadire una volta ancora quello che è il mio pensiero in proposito. Chi accoltella un paio di ragazzi che tornano a casa dopo un concerto è un vigliacco che testimonia la propria disfatta esistenziale, oltre che politica. Si tratta di un concetto su cui ho fondato la mia militanza civile e non ho certamente cambiato idea».
«La verità è che di solito preferisco non limitarmi ad un comunicato stampa, ma fare qualcosa di più. Per esempio, preferisco organizzare un incontro come quello di due anni fa (definito ‘storico’ da molti giornali, compreso Liberazione) tra Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, proprio all’indomani dell’omicidio di Renato Biagetti. Fu un’occasione importante – conclude Meloni – per parlare e capire come il confronto politico non dovesse mai più tornare quello insanguinato di trent’anni fa».
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