Maturità 2023, al via gli orali: “Tutto ok se hai studiato ma si doveva tenere conto degli anni di Dad”

Oltre al programma scolastico il colloquio verte sull’esposizione di una relazione sull’esperienza di PCTO e su domande di Educazione civica

Sono i primi orali della Maturità 2023 e già vari studenti si sono confrontati con il famoso colloquio orale che vale fino ad un massimo di 20 punti. Si tratta del momento più temuto dai maturandi, che per la prima volta si trovano a tu per tu con tutti i membri di commissione e il presidente, compresi quei commissari esterni che tanto spaventano e che hanno fatto il loro ritorno quest’anno dopo la parentesi degli anni della pandemia, quando la commissione è stata interamente interna.

I docenti, infatti, per ogni candidato, predispongono un documento di varia natura (un brano di prosa o poesia, un problema, un’immagine, una citazione) che si presta ad una molteplicità di possibili collegamenti interdisciplinari su cui gli studenti possono liberamente spaziare. Durante la discussione la commissione, inoltre, può fare domande di approfondimento sugli argomenti trattati dai maturandi.

Il colloquio, dopo la parte sui programmi scolastici, prosegue con l’esposizione della relazione, in formato di presentazione multimediale o di elaborato scritto, sull’esperienza di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) svolta in ambito aziendale durante il triennio. Trasversalmente, sono poste le domande di Educazione civica, per la valutazione delle competenze raggiunte in questa materia. Il colloquio si conclude con la correzione delle prove scritte, un momento prezioso per confrontarsi sui passaggi dei compiti o su possibili errori.

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