Maturità, studente sorpreso con il telefono durante la seconda prova: dovrà ripetere l’anno

Il fatto avvenuto durante la seconda prova. La preside: “Su questo non si può transigere”. Lo studente rischia fino a 1 anno di carcere

Scoperto a copiare alla Maturità. La commissione esaminatrice ha deciso l’annullamento dell’elaborato e per l’estromissione dagli esami. Il fatto è avvenuto in Abruzzo, protagonista uno studente dell’indirizzo economico-sociale del Liceo Vico di Sulmona, in provincia dell’Aquila, che sarà ora obbligato a ripetere l’anno.

 L’istituto ha deciso di non tollerare questo genere d’infrazione, per cui lo studente dovrà attendere il prossimo anno per rifare la maturità. “Su questo punto non si transige. Dispiace per il ragazzo ma la commissione non poteva fare altro”, commenta Caterina Fantauzzi, la preside del liceo dove si è verificato l’episodio. Un episodio la cui severità va in controtendenza con altri come quello di Rovigo, dove i due studenti che hanno colpito un’insegnante con dei pallini sono stati ammessi all’esame con nove in condotta. 

Copiare alla Maturità è reato penale

Il caso è stato segnalato agli ispettori del Ministero dell’Istruzione. Le prime verifiche sono scattate in giornata e porteranno, come si apprende , all’apertura di un fascicolo indagine interno. Durante lo svolgimento delle prove scritte dell’esame di Stato, come si legge nella circolare diramata dal Ministero, agli studenti è fatto divieto di usare dispositivi elettronici quali telefoni cellulari, smartphone, smartwatch e qualsiasi altro strumento in grado di consultare file, inviare fotografie o utilizzare tecnologie come luce infrarossa o ultravioletta. La vicenda potrebbe avere inoltre anche una coda giudiziaria dal momento che copiare durante gli esami configura un reato come stabilito dalla legge n. 475 del 19 aprile 1925. Il trasgressore è punibile con la reclusione da un minimo di 3 mesi a un massimo di 1 anno. La commissione ha applicato il regolamento, adottando la decisione estrema.

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