Un livello di difficoltà “ragionevole” che tanga conto quindi delle difficoltà che ci sono state negli ultimi anni. Non ci dovrebbero essere sorprese spiacevoli per i maturandi che da mercoledì 22 giugno si troveranno davanti le tracce della prima prova scritta degli esami di maturità, tornati a una versione quasi standard dopo i due anni di percorsi alternativi dovuti alla pandemia. Ad assicurarlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio24.
“In questi anni abbiamo fatto un percorso: dopo il primo momento più difficile abbiamo riportato
gradualmente i nostri ragazzi alla normalità, che è stata quasi raggiunta quest’anno, con una prima prova nazionale e una seconda prova preparata dalle commissioni interne – ha detto il ministro – Siamo indirizzati a tornare alla forma del passato, ma facendo tesoro delle esperienze vissute in questo periodo”.
Bianchi ha poi sottolineato l’importanza dell’esame: “Si tratta di un atto collettivo con cui si verificano i risultati e si dà senso ad un passaggio, il passaggio verso una nuova fase della vita. Fare il punto alla fine di un percorso è importante, per questo quest’anno abbiamo dato più enfasi al percorso scolastico”. Poi l’anticipazione che tutti i maturandi stavano aspettando (e sperando). “Le tracce saranno ragionevoli – ha aggiunto Bianchi- perché abbiamo coscienza che sono stati momenti difficili. Ma anche perché vogliamo invitare i ragazzi a ragionare. Gli studenti avranno tutte le condizioni ambientali per poter fare al
meglio la prova”.
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