Mattarella: “Disabilità, Italia ritarda per mentalità”

Ad accoglierlo le istituzioni locali e regionali, con il rettore Francesco Frati che ha espresso tutta la sua gratitudine perché “il presidente ha sempre dimostrato grande fiducia nella ricerca e nei ricercatori”

Siena, in assetto blindato, ha accolto la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto questa mattina all’inaugurazione del 781° anno accademico dell’università. Ad accoglierlo le istituzioni locali e regionali, con il rettore Francesco Frati che ha espresso tutta la sua gratitudine perché “il presidente ha sempre dimostrato grande fiducia nella ricerca e nei ricercatori”.

Frati, così come il capo del Quirinale, è arrivato all’ultimo anno di mandato. Il suo successore sarà nominato a giugno, mentre Mattarella terminerà il settennato tra meno di tre mesi. Per l’ateneo si tratta della terza volta con un capo dello Stato a presenziare l’inaugurazione accademica nel recente passato: in precedenza c’erano state le visite di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. “Dobbiamo fidarci della scienza in questi tempi difficili”, ha affermato il capo dello Stato.

Temi toccati dal presidente Mattarella

Prima da dare il via all’anno accademico, Mattarella ha evidenziato alcuni punti toccati dal rettore, nel discorsi di apertura. A partire dal tema della disabilità: “Siamo molto lontano da una condizione adeguata. Abbiamo ritardi di carattere culturale e di mentalità. Ritardi ad acquisire la consapevolezza che il mondo della disabilità costituisce una risorsa. È importante l’attenzione dell’ateneo”. Università che ha preso a cuore anche la questione afghana, accogliendo alcuni studenti. Il presidente ha fatto un plauso a tutto ciò, sottolineando al tempo stesso quanto sta avvenendo al confine tra Polonia e Bielorussia: “È sconcertante quello che avviene ai confini dell’Unione ed è sconcertante il divario tra i proclami dei padri fondatori e quello che sta accadendo alle persone che vengono ignorate tra il freddo e la fame”.

 L’ultimo passaggio evidenziato da Mattarella è sulle Università: “Hanno un ruolo fondamentale, perché contribuiscono ad accrescere culturalmente il nostro Paese”. Quella in ateneo è stata però solo la prima tappa cittadina per Mattarella, perché in seguito si è spostato a visitare la Fondazione Tls. L’incubatore è impegnato nello studio sugli anticorpi monoclonali come cura contro il Covid. Al presidente, che ha incontrato un gruppo di dipendenti e i vertici dell’azienda, sono stati mostrati i risultati della ricerca. Un tema caro al capo dello Stato, che un mese fa, in occasione della visita a San Rossore, indicò proprio nella scienza il motivo della ripartenza del Paese.

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