Mascherine a scuola, cresce il fronte di chi vorrebbe toglierle subito: “Con questo caldo un’inutile crudeltà verso gli studenti”

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega) chiede al ministro Speranza di intervenire per modificare i protocolli e togliere l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione a scuola viste anche le temperature record di questi giorni. Anche le associazioni dei genitori chiedono la revoca ma gli esperti frenano: “E’ ancora presto”.

Via la mascherina a scuola prima della fine dell’anno scolastico? È bastato qualche giorno di caldo fuori media stagionale per riproporre uno dei temi più dibattuti durante la pandemia da Covid, ovvero l’obbligo di far indossare agli studenti la mascherina a scuola durante le lezioni. Da un lato ci sono associazioni di genitori e una parte delle forze politiche della maggioranza che vorrebbero togliere l’obbligo al più presto, dall’altro però epidemiologi e Governo che invece non hanno intenzione di concedere nessuna deroga sostenendo che per il “liberi tutti” contro il Coronavirus sia ancora troppo presto.

“Condivido l’appello del presidente della Liguria, Giovanni Toti, a rimuovere l’obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche. Una richiesta che mi è arrivata anche da tante famiglie, che ci sollecitano ad adottare una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico – ha detto su Facebook il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso –  Come Lega lo stiamo chiedendo da diverse settimane, in considerazione sia del miglioramento dei dati epidemiologici sia della brusca impennata delle temperature, che soprattutto nel Mezzogiorno rende davvero difficile seguire le lezioni: oggi, in diversi centri, siamo abbondantemente oltre i 30 gradi. Tra l’altro, è ormai dimostrato che a scuola il rischio di contagio riguarda soprattutto le fasi di entrata e di uscita, non certo quando gli studenti sono seduti ognuno al proprio posto. Si potrebbe lasciare l’obbligo di indossare la mascherina solo quando ci si alza dal banco o si circola nei corridoi. Ci appelliamo – conclude Sasso – ancora una volta alle autorità sanitarie affinché i protocolli siano rivisti al più presto: la decisione finale spetta al ministro Speranza, che mi auguro si dimostri più in sintonia con il Paese reale rispetto a quanto fatto finora”.

“Siamo soddisfatti che le Istituzioni, sebbene non nella persona del Ministro Bianchi né del Ministro Speranza, ci stiano dando ascolto – spiega Maddalena Loy, portavoce della Rete nazionale per la scuola in presenza – Le mascherine a scuola avrebbero dovuto essere tolte a prescindere dal clima, a dire il vero: ogni giorno passato con la mascherina a scuola è un giorno in più di inutile e crudele disagio inflitto a bambini e ragazzi. C’è poi l’evidenza empirica: le mascherine, soprattutto a scuola, sono state tolte ovunque tranne in Italia (alcuni Paesi non le hanno mai introdotte, altri le hanno chieste dai 12 anni: noi già dai 6 anni). Come al solito, rispetto agli altri Paesi rappresentiamo un’eccezione in negativo”.

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