Love story al liceo, la preside va in tv e attacca lo studente: “Si è inventato tutto. Le chat? Non esistono”

Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma finita nella bufera per una presunta love story con un studente della sua scuola, si difende dagli studi di Porta a Porta su RaiUno. Con la voce spesso rotta dall’emozione ha ripercorso i giorni dello scandalo che l’ha travolta, smentendo quanto sostenuto dal 18enne: con lui nessuna relazione sentimentale, né tantomeno sessuale. “Non so perché ha detto quelle cose”.

Nessuna relazione sentimentale, tantomeno sessuale. Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma travolta da una bufera mediatica perché accusata da uno studente della sua stessa scuola di aver avuto con lui una love story durata poco più di due mesi, passa al contrattacco. E dallo studio di Bruno Vespa a Porta Porta, su RaiUno, cerca di ristabilire quella che per lei è l’unica verità possibile: ovvero che la presunta relazione con un suo studente durante i giorni dell’occupazione del liceo Montale sia stato soltanto un pettegolezzo messo in giro non sa bene da chi e perché.

Tailleur a righe bianche su sfondo blu, caschetto di capelli mai fuori posto, la preside del Montale risponde alle domande di Vespa sotto lo sguardo vigile del suo avvocato. La sua voce è spesso rotta dalla commozione e anche un po’ dalla stanchezza e dallo stress che la stanno accompagnando da quando su di lei è scoppiato il polverone mediatico. Prima le voci tra i corridoi della scuola, poi le scritte sui muri dell’istituto e poco dopo tutti i media d’Italia che hanno pubblicato il contenuto di chat e conversazioni che lei adesso disconosce nel modo più assoluto.

“Con lo studente ho avuto soltanto un normale rapporto su temi scolastici, niente di più. Non ho idea di cosa gli sia passato per la testa. Il contenuto delle chat, le parole che sono state pubblicate non mi appartengono” ha ribadito Sabrina Quaresima che ha svelato anche di non aver mai cercato di parlare con i genitori dello studente, nonostante fossero stati convocati a scuola mentre lei si trovasse a casa in malattia a causa del Covid. Alla domanda sul perché non abbia tentato di parlare con i genitori del 18enne una volta rientrata al liceo, la preside ha specificato di non averne sentito la necessità visto che si erano già presentati a scuola.

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