L’origine della vita e l’evoluzione dell’uomo: a Trento in arrivo 150 ricercatori da tutto il mondo

evoluzione dell'uomo

L’origine della vita, l’evoluzione dell’uomo e degli altri organismi viventi sono stati da sempre temi affascinanti e su cui non si e’ mai smesso di indagare. Uno studio incessante, quello del nostro piu’ antico passato, dal quale possono venire preziose indicazioni per il nostro futuro.

A fare il punto su questi temi e sulle ultime ricerche saranno centocinquanta ricercatori provenienti da tutto il mondo che si riuniranno da domani fino a venerdi’ a Trento, presso la Facolta’ di Lettere, nel congresso dei biologi evoluzionisti.

Il convegno scientifico e’ organizzato dalla Societa’ Italiana di Biologia Evoluzionistica (Sibe) in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, il Museo delle Scienze (Muse) e il Cibio (Centre for Integrative Biology) dell’Universita’ di Trento e si affianca ad un evento rivolto al pubblico in programma, sabato 31, al Muse, intitolato ‘Il pomeriggio degli evoluzionisti’, durante il quale l’evoluzione sara’ spiegata a grandi e piccini attraverso lezioni, giochi, spettacoli e attivita’ interattive.

Al congresso ci saranno ricercatori italiani ma anche studiosi da Israele, Spagna, Francia, Inghilterra, Irlanda, Germania, Austria e Svizzera. Sara’ l’occasione per conoscere e discutere dei nuovi confini dello studio dell’evoluzione ma anche per confrontarsi sulle applicazioni pratiche degli studi evolutivi in agricoltura, conservazione della natura e medicina. Col passare degli anni infatti si sono evoluti anche gli studi che oggi si affidano alle nuove tecnologie e alle nuove conoscenze nel campo della genomica per dare risposte a domande ancora avvolte dal mistero.

“A livello ambientale, ad esempio, lo studio dei geni coinvolti nell’adattamento delle nostre piante al territorio alpino permette di valutare la loro capacita’ di far fronte ai cambiamenti climatici”, spiegano Lino Ometto e Omar Rota Stabelli, ricercatori della Fondazione Edmund Mach e co-organizzatori del congresso.

“In agricoltura – proseguono – l’analisi evolutiva dei genomi sta permettendo di comprendere meglio la biologia e il comportamento di patogeni e insetti dannosi, come la Carpocapsa e la Drosophila suzukii, e definire nuove strategie di lotta integrata per un’agricoltura sempre piu’ sostenibile”.

Non solo. Nel congresso verranno dibattute le applicazioni evolutive in medicina, che sono essenziali per capire com’e’ cambiato nel tempo il sistema immunitario umano, conoscere l’interazione con i nostri microbi e quindi fare passi avanti verso la cura di importanti malattie come le allergie e le intolleranze.

Un altro aspetto interessante che verra’ affrontato e’ legato alla paleontologia e allo studio dell’evoluzione degli antenati degli animali e delle piante moderni, come spiega Massimo Bernardi, ricercatore del Muse e co-organizzatore: “Lo studio della vita del passato, specialmente in Italia, e’ tradizionalmente considerato ambito d’azione dei geologi, visto che i fossili, l’oggetto di studio dei paleontologi, si rinvengono nelle rocce. In questo congresso, cercheremo invece di far dialogare i paleontologi, che sono i ”biologi del passato”, con i “biologi del presente”, i colleghi che studiano organismi viventi oggigiorno, nella convinzione che la ricerca scientifica possa trarre grande beneficio dal dialogo tra esperti di settori diversi”.

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