In piazza per chiedere fondi e ribadire che nessuna riforma si può fare sulla testa dell’Università che deve rimanere pubblica. Al grido di “noi la crisi non la paghiamo” l’Onda ritorna ad invadere le strade della capitale.
I ragazzi dell’Onda sono circa un centinaio, almeno quelli che questa mattina hanno iniziato a radunarsi di fronte all’ingresso dell’università “la Sapienza”. Insieme a loro docenti, ricercatori precari e studenti, tutti in corteo, diretti verso piazza della Repubblica. Marciano insieme per dimostrare il loro disappunto sulla riforma Gelmini e sui tagli all’università e alla ricerca.
Tanti gli striscioni che vengono esibiti in strada e sulle colonne del primo ateneo romano: “Contro questa riforma” si legge dall’alto delle colonne della Sapienza e “solidarietà ai compagni russi”. “I privati del sapere…riprendiamocelo!”, “sempre in fermento” e ancora, “contro la privatizzazione i tagli e i licenziamenti”.
Tra i primi a manifestare il malcontento e la poca chiarezza nei confronti degli studenti è Francesco Raparelli, dottorando precario della Sapienza, uno dei portavoce del movimento dell’Onda. “Il rettore Frati ci dimostri una volta per tutte da che parte sta, dica pubblicamente che questo ddl va respinto, come respinti devono essere i tagli al sapere pubblico e alla ricerca”. “Nel processo di autoriforma messo in atto all’interno dell’università – ha aggiunto – ricercatori e studenti non sono stati minimamente coinvolti ed invece si dovrebbe avviare un confronto proprio con il corpo vivo dell’università”.
Partita da piazzale Aldo Moro si sta ora dirigendo verso piazza della Repubblica.