Ci siamo! Ormai è tutto pronto per l’inaugurazione dello storico Stadio Filadelfia di Torino. Un processo lungo, estenuante, ma portato a compimento grazie alla caparbietà e all’amore dei tifosi del Toro nei confronti delle loro radici e della loro storia. E così il 25 maggio 2017 il sipario si riaprirà sul Filadelfia, “il Fila” per i tifosi, lo stadio che la memoria degli appassionati di sport associano automaticamente alle gesta del Grande Torino. Basti pensare al famoso “quarto d’ora granata”, celebrato durante le partite casalinghe nel quale Mazzola e compagni si divertivano, dopo i tre squilli di tromba provenienti dalla tribuna di legno, ad aumentare l’intensità di gioco e mettere KO gli avversari in quindici minuti. Oppure al famoso 10-0 rifilato all’Alessandria, che ancora oggi rappresenta un record per una gara di serie A. Ma il dato che restituisce la grandezza di quella squadra è senza dubbio il record di imbattibilità tra le mura amiche, durato per ben sei anni, 100 gare consecutive, dal gennaio 1943 fino alla tragedia di Superga del 4 maggio 1949.
La svolta alle travagliate vicende di recupero dell’impianto passate avviene nel 2011, quando la neonata Fondazione Stadio Filadelfia lancia “insieme per il Fila”, una campagna crowdfunding tra tifosi (e non solo) che diventano di fatto azionisti del progetto, con l’obiettivo di riqualificare l’intera area del vecchio impianto. Nell’ottobre 2015 è avvenuta la prima posa della pietra del nuovo Filadelfia, ad opera della società presieduta da Urbano Cairo. Il progetto rappresenta un vero e proprio mix di tradizione e innovazione. Il Filadelfia diventerà la sede degli allenamenti della prima squadra, la casa del Settore Giovanile e il campo ufficiale casalingo delle gare della Primavera. E’ suddiviso in tre parti: la prima dedicata al rifacimento della parte sportiva dell’impianto, campi e tribune (4000 posti la capienza complessiva), con un costo di 8 milioni di euro versati alla Fondazione da parte della Regione Piemonte (3,5 milioni), Comune di Torino (3,5 milioni) e la Fondazione Mamma Cairo (1 milione); la seconda prevede la foresteria per i ragazzi delle giovanili e il cortile, mentre la terza è dedicata alla costruzione del Museo del Toro.
Le premesse per assistere alla nascita della “cittadella granata” ci sono tutte. Un bellissimo esempio di come una comunità possa riconoscersi, partendo dai valori condivisi, in qualcosa di autentico, qualcosa che sia il frutto della fatica e del sudore da consegnare alle future generazioni; nuovi appassionati sognatori che renderanno Grande il Torino di domani.
Carmine Luciano
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